2014. Previsioni di un anno appena iniziato
Il 2013 è stato sicuramente un anno eccezionale per le Borse, sia europee sia d’oltreoceano. Durante l’anno appena terminato abbiamo assistito a una ripresa a doppia cifra dei mercati azionari e a una sensibile contrazione dei mercati obbligazionari, fatta eccezione per gli high yield.
E nel 2014 cosa accadrà? Premesso che neanche il più preparato degli analisti o esperti di mercati finanziari ha doti divinatorie (quindi prendete sempre con le pinze ciò che leggete sui giornali o ascoltate dalla tv), a quanto pare l’Europa continuerà a crescere, sia in termini di economia, sia di mercati. A mio avviso, l’Europa è da preferire agli USA, semplicemente perché i prezzi europei, benché saliti, sembrano essere ancora a metà corsa, a differenza di quelli americani che, invece, sono sui massimi storici. Ciò significa che parte dei nostri risparmi andrebbero dirottati su fondi azionari europei.
E le obbligazioni? Vale quello che ho già scritto un paio di articoli fa: prima o poi i tassi saliranno, quindi alleggeritevi di obbligazioni governative (titoli di stato), bancarie o corporate, poiché, quando i tassi saliranno, il valore delle obbligazioni esistenti con un tasso inferiore scenderanno inevitabilmente. Questo già sta accadendo, perché i mercati tendono sempre a scontare prima ciò che accadrà dopo, ma per ora nulla di preoccupante. Questo non vale se le obbligazioni in vostro possesso sono prossime alla scadenza: tenetele pure ( sempre che abbiano un rendimento decente, e per me il 2% non è decente) e poi si vede cosa fare. Le obbligazioni cosiddette “high yield” sono meno rischiose di quelle tradizionali, avendo un tasso di per sé già competitivo. Lo stesso vale per quelle emesse da “paesi emergenti” (poi si deve sempre capire quali sono quelli emergenti e quali quelli sviluppati)
Ma caro Dario, tutta questa roba che significa?
Semplice meno titoli di stato, meno obbligazioni bancarie (a meno che non siano a tasso variabile), meno obbligazioni corporate. Va da sé che queste sono mie opinioni personali e generiche, non conoscendo né le singole esigenze di ognuno dei lettori né la propensione al rischio. Andate pure in Banca, o chiedete al vostro consulente, promotore o private banker che sia. Se notate che chi vi dovrebbe seguire non vi soddisfa, scusate la franchezza, cambiate pure Banca. Ne va dei vostri risparmi.
Dario Viviani – Private Banker | dviviani@bancafideuram.it