GIANNI RIVERA. Incontro con la stampa prima di raggiungere il salotto sportivo alla Reggia Designer Outlet
Successo di pubblico e stampa alla Reggia Designer Outlet, dove Gianni Rivera, insieme al giornalista sportivo Pier Paolo Petino, ha presentato il suo libro Gianni Rivera. Ieri e Oggi. Autobiografia di un campione (Edizioni Marconi Productions). Durante la presentazione, l’ex capitano del Milan ha risposto a molte domande e tolto tutte le curiosità dei tanti tifosi presenti. Ma prima un incontro con la stampa. Io ero là e si è parlato di tanto. Si è parlato di Europei, del Milan, del Napoli di Sarri, della sua opinione sulla moviola, di Totti e infine del suo storico gol alla Germania.
“Il Napoli di Sarri ha giocato a tratti il calcio migliore, ma nel momento topico è mancato qualcosa in più. Manca la preparazione al gol”. Questo il punto di vista di Rivera che in merito alla Juventus afferma “ha una forza superiore che ha dimostrato in campo, recuperando i punti persi a inizio stagione”. La sua opinione sugli europei è molto chiara: “Non ci sono giocatori indispensabili. Conte non è riuscito a calarsi nel ruolo di selezionatore, lui ha bisogno del contatto costante con la squadra”. Sul momento di transizione del Milan, invece, afferma che la vicenda allenatori è alquanto strana: si è puntato molto su allenatori giovani non dandogli tempo e finendo per bruciarli. Quanto alla trattativa cinese: ”In Cina hanno intenzione di sviluppare molto il calcio, avendo molti mezzi finanziari è una cosa che si può fare. Oggi tutto gira intorno al danaro. Il calcio dà la possibilità a persone con tanti soldi di poter gestire un sistema che non del tutto conoscono. Solo così forse i Giocatori bravi possono tornare in Italia spinti dalla possibilità di guadagnare di più”.
E un po’ di domande random dai colleghi della stampa sportiva.
Le piace il campionato di oggi? Onesto e ironico Rivera: “Il calcio di oggi non sempre mi piace. Ogni tanto. Solo quando si iniziano a stancare le squadre perché prima si vede una vera e propria guerra. Troppi stranieri, lo straniero deve essere un valore aggiunto, continua. Bisogna prendere esempio dal Carpi, Sassuolo, Chievo Verona, Crotone. Sono società cresciute grazie al settore giovanile. Senza investire sul settore giovanile saremo destinati sempre di più a stare nelle posizione basse delle classifiche dei campionati”.
Il rapporto con il calcio? “Mio padre a 2 anni mi portava a giocare sui campetti ad Alessandria. Lì capì e mi disse che potevo diventare un calciatore. Non ho mai avuto attenzione sui giocatori, mi piaceva giocare per divertirmi, ho sempre tifato per un ciclista Fausto Coppi. Il calcio è stato importante perché lo giocavo io non perché lo praticavano gli altri”.
Parere sulla moviola? ”Il calcio è bello per la sua imprevedibilità. La moviola blocca questo aspetto. Bisogna usarla con moderazione se no il calcio è finito. Non si può utilizzare su tutti gli episodi contestati. Ma se si hanno dubbi sul gol /no gol.
Totti? ”Ha una grande forza, è convinto di poter andare avanti, fa resistenza a chi lo vuole fuori. Quel poco spazio che gli hanno dato l’ha sfruttato molto bene. Un giocatore del suo livello deve scegliere lui quando smettere. Ha qualità e sta bene anche se ha dei limiti fisici a causa dell’età”.
Chi è il più grande? ”Pelè. Irripetibile. Aveva potenza e sensibilità con tutti i due piedi. Saltava bene di testa. Se non c’era il calcio lo avrebbe inventato lui. Dopo Pelè probabilmente c’è Maradona”.
Lo storico gol contro la Germania ? “È stato bellissimo, ma sono stato aiutato molto dall’istinto”.