50 SFUMATURE DI GRIGIO. Scordatevi le tinte forti…
L’avevamo previsto che al cinema non sarebbe stato meglio (http://www.lovepress.it/50-sfumature-di-grigio-a-san-valentino-2015-nelle-sale-di-tutto-il-mondo/), anche se qualcuno afferma di sì.
Presentato in anteprima mondiale alla Berlinale 2015, portiamo il rammarico di non averlo visto lì con i colleghi della stampa internazionale che pare si siano sbellicati dalle risate. Almeno. Ma tanto 50 sfumature di grigio, il film tratto dal best seller di E. L. James, è arrivato presto presto anche in Italia confermandosi una delusione totale.
Due ore e cinque minuti di film con 20 dedicati alle scene di eros che di trasgressivo hanno poco o niente. Frustini, fascette legapolsi e qualche corda in una ‘stanza dei giochi’ che solo il nome fa sorridere, tutto così insipidamente infilato in una trama che non c’è, con i due attori (Dakota Johnson e Jamie Dornan) che diventano improbabili come le battute della sceneggiatura: “Io non faccio l’amore, io scopo forte” (forse la peggiore di tutta la storia del cinema) e ancora “Perché ti piace farmi questo?” quando lui va giù di cinghia. Un misto tra un film comico non riuscito e una noia mortale. 50 tipi di sbadigli sarebbe il titolo più idoneo per descrivervi il film tratto da un libro che ha venduto 100 milioni di copie in tutto il mondo, che racconta di Anastasia Steele e della sua esplorazione di un intero nuovo mondo di scoperte sessuali e attività osé guidata dalle sapienti mani del miliardario Christian Grey.
E, nonostante tutto, successo da record al box office in Italia: 8.492.042 euro in quattro giorni con una media per sala di 8.920 euro. Mai così visto un film vietato ai minori di 14 anni. Lo stesso anche negli Usa e in Canada, diventando – secondo i media locali – il film più visto il giorno di San Valentino nella storia del cinema. La stessa colonna sonora spopola al primo posto su iTunes in 61 paesi del mondo.
Ci saranno luminari preposti a spiegarci questo fenomeno. Noi ci limitiamo a sconsigliarlo a chi cerca tinte forti, lo scandalo, qualche emozione vera o la trasgressione sul grande schermo anziché grigie degradè. Per tutto questo siamo fermi al 1972, anno di uscita di Ultimo tango a Parigi dell’allora giovanissimo Bernardo Bertolucci.
50 SFUMATURE DI GRIGIO // IL TRAILER
Martina Caldo