PIAZZA PLEBISCITO. Napule è… amore per te, Pino
“E 100.000 occhi si voltarono a guardare il cielo con un sospiro leggero”… Ieri il freddo era tagliente. Eppure attraversata la catena in Piazza Plebiscito c’era un calore che ti accoglieva subito. Napoli in una piazza, in Piazza Plebiscito con il suo megaconcerto di sole voci e candele per Pino Daniele. Potenza dei social network ma anche di un popolo pronto a riempire fino ai limiti della capienza un luogo per salutare il “figlio” di Partenope che lo ha fatto innamorare e ha raccontato senza retorica una città madre e matrigna. Tutto surreale ieri sera da queste parti. Persino il traffico non era il solito traffico della city. Una fila enorme di auto paralizzata da via Medina a Piazza Trieste e Trento. Automobilisti e centauri, inclini in generale a urlare e bestemmiare, attendevano e speravano di poter raggiungere la piazza, ognuno con il “suo” Pino che gli teneva compagnia da “Carte e cartuscelle” a “Napule è”, “Jo so’ pazz”, “Bella Mbriana”, “E aspiette che chiove”, “Terra mia”, “E cerca ‘e me capì”, le antiche poesie di colui che il popolo in gergo confidenziale ha battezzato Pinotto riecheggiavano nell’aria e in una piazza commossa. Gli stessi cori che riempivano un’affollatissima via Roma dove il traffico c’era anche a piedi. Oggi, a quanto pare, Pino Daniele arriverà in “Terra mia” per il funerale napoletano. In un primo momento si parlava della Basilica di Santa Chiara ma lo strepitoso numero raggiunto ieri sera in Piazza Plebiscito ha fatto sì che la macchina organizzativa puntasse sulla Basilica di San Francesco di Paola. E intanto Napoli, ancora una volta, mostra la sua forza. Il popolo di Masaniello si inchina a un mito ma non scende in piazza per la rivoluzione. Peccato… un vero peccato! Perché da queste parti le cose potrebbero davvero cambiare.
(ph. CORRIEREDELMEZZOGIORNO.IT)
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Francesca Scognamiglio Petino