SCUDERIE DEL QUIRINALE. Ultimi giorni per vedere “Memling. Rinascimento fiammingo”

H Memling ritratto di donna 1480-1485 olio su tavola di quercia

ROMA. C’è ancora un po’ di tempo per visitare la mostra dedicata all’arte di Hans Memling, il ritrattista fiammingo del Quattrocento più popolare tra i committenti italiani del tempo. Così tanto da aver influenzato, con il suo stile, anche i nostri maggiori pittori; tra questi, Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri tra cui pure il grande Leonardo che, come ormai universalmente riconosciuto dagli esperti, pare abbia guardato a Memling per il paesaggio alle spalle della Gioconda. Tedesco di formazione fiamminga, allievo di Rogier van der Weyden, Hans Memling si distingue tra i principali maestri della “seconda generazione” della pittura fiamminga, dopo quella dei pionieri come Jan van Eyck, Robert Campin e dello stesso van der Weyden con il quale si forma a Bruxelles prima di trasferirsi a Bruges. A Roma, alle scuderie del Quirinale, con un percorso in 7 sezioni, la mostra presenta un excursus alla scoperta dell’universo pittorico del capace ed esperto ritrattista dai primi lavori proposti a confronto con quelli del suo maestro a quelli commissionati dagli italiani attivi nelle Fiandre senza tralasciare la pittura di narrazione nella quale pure si distinse e quella delle pale e degli altari devozionali di committenza privatai trittici portatili ei famosi ritratti nei quali seppe perfezionare quello schema campito su uno sfondo di paesaggio che ebbe grande eco e influsso sul Rinascimento italiano. “Memling. Rinascimento fiammingo” è un progetto di espositivo di Till-Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges.

In mostra fino al 18 gennaio. Da Domenica a Giovedì: dalle 10.00 alle 19.00 // Venerdì e Sabato: dalle 10.00 alle 21.30

Paola de Ciuceis

Paola De Ciuceis
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