SCUDERIE DEL QUIRINALE. Ultimi giorni per vedere “Memling. Rinascimento fiammingo”
ROMA. C’è ancora un po’ di tempo per visitare la mostra dedicata all’arte di Hans Memling, il ritrattista fiammingo del Quattrocento più popolare tra i committenti italiani del tempo. Così tanto da aver influenzato, con il suo stile, anche i nostri maggiori pittori; tra questi, Raffaello, Lotto, Ghirlandaio e molti altri tra cui pure il grande Leonardo che, come ormai universalmente riconosciuto dagli esperti, pare abbia guardato a Memling per il paesaggio alle spalle della Gioconda. Tedesco di formazione fiamminga, allievo di Rogier van der Weyden, Hans Memling si distingue tra i principali maestri della “seconda generazione” della pittura fiamminga, dopo quella dei pionieri come Jan van Eyck, Robert Campin e dello stesso van der Weyden con il quale si forma a Bruxelles prima di trasferirsi a Bruges. A Roma, alle scuderie del Quirinale, con un percorso in 7 sezioni, la mostra presenta un excursus alla scoperta dell’universo pittorico del capace ed esperto ritrattista dai primi lavori proposti a confronto con quelli del suo maestro a quelli commissionati dagli italiani attivi nelle Fiandre senza tralasciare la pittura di narrazione nella quale pure si distinse e quella delle pale e degli altari devozionali di committenza privatai trittici portatili ei famosi ritratti nei quali seppe perfezionare quello schema campito su uno sfondo di paesaggio che ebbe grande eco e influsso sul Rinascimento italiano. “Memling. Rinascimento fiammingo” è un progetto di espositivo di Till-Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges.
In mostra fino al 18 gennaio. Da Domenica a Giovedì: dalle 10.00 alle 19.00 // Venerdì e Sabato: dalle 10.00 alle 21.30
Paola de Ciuceis