SAN GENNARO… e il miracolo di Napoli
Che fossimo in odore di miracolo lo si era capito già dalla brillante prestazione degli azzurri al loro esordio in Champions League. E sia chiaro, il miracolo non è stato nell’essere riusciti a mettere sotto i panzer tedeschi, bensì nell’essere capaci di non sprecare tutto all’ultimo istante. E deve averci pensato anche il cardinale Sepe visto che scherzando alla sua maniera ha sottolineato: «Ieri sera in campo c’era un giocatore, che il presidente non ha potuto comprare perché altrimenti l’avrebbe fatto, un certo Gennaro, che ha fatto vincere il Napoli». In Duomo, per la tradizionale celebrazione del rito santo, c’era anche De Laurentiis, arrivato pochi minuti prima dell’inizio della celebrazione, accolto da un lungo e caloroso applauso dei fedeli in attesa dell’inizio della Messa. Poi, alle 9.41 il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro è avvenuto. Come di consueto il cardinale Sepe ha sventolato il fazzoletto bianco, e giù un grande applauso liberatorio. Napoli è anche questa. Fede, tradizioni, passioni. Tutto si mescola in un magma indistinto creando una tensione che si può quasi sentire sulla pelle. Che importa se lo scioglimento del sangue di San Gennaro sia realmente un prodigio, o solo un fatto di scienza. A chi può fare del male la fede della gente di Napoli; uomini, donne e persino bambini che attendono questo evento per poter poi gridare con gioia «San Gennaro ha fatto ‘o miracolo». Del resto, nonostante gli abusi, la camorra, la violenza e anche la «monnezza», Napoli resta sempre la città più bella del mondo. Non è anche questo un miracolo?
Raffaele Nespoli