CARLOS SOLITO. Viaggio intorno al mondo e ritorno con la fotografia e la scrittura

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È stato di recente a Napoli, prima per una mostra intitolata “Giordania_Instaeternity”, esposta durante la scorsa “Notte d’arte” nel chiostro della Chiesa di San Domenico Maggiore, poi all’Archivio Storico, nell’ambito della rassegna Passionelibri, per presentare il suo volume di racconti “Montagne, Avventura, passione, sfida”, scritto a più mani con Dacia Maraini, Maurizio Maggiani, Paolo Rumiz e molti altri. Lui è Carlos Solito, instancabile viaggiatore, e nel suo peregrinare qualche volta si ferma per fotografare, scrivere, filmare. Raccontare innanzitutto. Si, perché questo poliedrico ragazzo 35enne di Grottaglie (Taranto), non si vuole calare in rigide definizioni. Non si sente pienamente né fotografo, né scrittore, né regista e dice: “Mi piace definirmi soltanto come un narratore”.

Eppure Carlos scatta, fotografie in giro per il mondo, commissionate da svariati enti governativi sparsi per il globo, ultime solo quelle che immortalano, su invito del Ministero per il Turismo, la Giordania e la sua capitale Amman, la mitica città di Petra, il deserto del Wadi Rum. Luoghi esplorati in groppa ad un cammello insieme ai beduini. Oppure riprende con la cinepresa reportage come “Québec, my version”, sulla regione canadese vestita di bianco e d’inverno, o ancora docufilm sull’Ilva di Taranto come “All’Anm”. Oppure scrive, libri come “Il contrario del sole” o il blog di Vanity Fair, intitolato significativamente “Tachicardia”. Un cuore che si muove veloce, come i suoi passi, che leggeri toccano terre straniere, arti visive e parole, un po’ qui, un po’ lì, sempre lontano, per scoprire e sperimentare(si). Concedendosi qualche momento di pausa solo per fotografare l’universo intimo femminile nel mondo, per un progetto che sarà in mostra l’anno prossimo a New York. Un altro modo per dire viaggio e per percorrere chilometri e geografie femminili.

Giuliana Calomino

Giuliana Calomino
La vita di ogni uomo è una via verso se stesso, il tentativo di una via, l'accenno di un sentiero. (da Demian di Hermann Hesse).

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