DEEP DRILLING PROJECT. Dopo il terremoto tante suggestioni

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Prevedere con esattezza il giorno e l’ora di un terremoto è impossibile, ma si può almeno fare una previsione attendibile? E’ possibile stimare con discreta approssimazione il verificarsi di una scossa? A quanto pare no, e il terremoto che ha fatto tremare Napoli nei giorni scorsi ne è la prova. Ora però c’è anche un’altra domanda che si stanno facendo in molti: è possibile che attività di ricerca aumentino questo rischio? Senza voler esprimere giudizi, qualcuno ricorderà certamente il «Deep Drilling Project ai Campi Flegrei», approvato dal comitato internazionale nel 2009 e fortemente contestato perché, secondo molti «si trattava di un progetto pericoloso». Beh, ora la suggestione è veramente forte. E solo di suggestione si tratta, perché il progetto di perforazione profonda avviato nel sottosuolo di Bagnoli è fermo da tempo, da quando la trivella ha raggiunto come da programma quota meno 502 metri. Va detto che un altro progetto di perforazione che sta facendo discutere è poi la trivellazione del vulcano sottomarino Marsili nel Mar Tirreno, quella però è un’altra storia. Ma quali erano i dubbi di molti addetti ai lavori? Secondo i più: «Il magma eventualmente intercettato negli scavi avrebbe potuto scatenare scosse di terremoto, molto pericolose nelle vicinanze di una grande città». Solo supposizioni? Chi può dirlo. L’unica cosa certa è che oggi la paura di nuove scosse si è più concreta che mai, nonostante gli esperti rassicurino, c’è chi crede che il peggio debba ancora arrivare. D’obbligo fare gli scongiuri de caso.

Raffaele Nespoli

Raffaele Nespoli
Chi non conosce la verità è uno sciocco. Ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente. (Bertolt Brecht)

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