BENESSERE. Nei luoghi di lavoro benefici per aziende e dipendenti
Può sembrare anacronistico parlare di benessere nei luoghi di lavoro, soprattutto oggi che una buona parte della popolazione un lavoro non lo ha o vive una condizione di precarietà. Ma chi lavora stabilmente deve sapere e conoscere quali sono le cose che possono farlo sentire meglio perché è altrettanto importante far capire alle aziende che un dipendente sereno e in salute rende molto di più e quindi il primo vantaggio è tutto loro. Recenti studi medici hanno confermato che il benessere dei dipendenti ha un impatto positivo sulla produttività delle aziende. Basta qualche numero: da un’indagine condotta da Johnson & Johnson è emerso che le iniziative volte a migliorare la qualità della vita e la salute dei dipendenti portano a una diminuzione fino al 20% degli incidenti sul lavoro dovuti a negligenza personale. Il Comune di Toronto, in Canada, inoltre, ha riscontrato una diminuzione dell’assenteismo dal 10% al 4%. In Italia lentamente si sta affermando questa nuova visione del benessere organizzativo sui luoghi di lavoro, che consente l’ottenimento di benefici per tutti. I vantaggi per il dipendente si legano al miglioramento del suo stato di salute, alla riduzione dei rischi relativi a ictus, diabete, infarto, al miglioramento dell’umore e al potenziamento della sua resistenza allo stress. L’azienda ci guadagna, non solo in termini di rafforzamento dell’immagine, ma anche perché al suo interno si riducono fenomeni di assenteismo e casi di malattie da stress, e ovviamente crescono qualità e produttività del lavoro. Esistono alcuni social network ideati proprio per promuovere questa mentalità e declinarla in nuove forme organizzate di lavoro aziendale.
Influire sugli stili di vita non è facile e non è realizzabile con programmi di breve periodo: non basta informare i dipendenti, occorre motivarli, accompagnarli quotidianamente e anche incentivarli in modo da evitare dopo pochi mesi un ritorno a vecchie abitudini dannose, ormai consolidate. Ma interventi di questo genere risultano difficili da realizzare per via dei costi e della complessità organizzativa. Bisogna tutelare la salute dei dipendenti grazie all’integrazione di dispositivi biometrici, analisi di big data e gestione della privacy con competenze medico-scientifiche di rilievo nazionale e internazionale.
Valeria Prestisimone