BIRKIN. Jane vuole che la borsa dei desideri creata per lei non abbia più il suo cognome

Jane Birkin non vuole più che la famosa e desiderata borsa realizzata per Hermès dall’estro di Jean Louis Dumas, abbia il suo nome. Ma prima della notizia recente, la storia.

Si racconta che Dumas, diventato poi presidente della Maison, abbia disegnato il tanto amato oggetto dei desideri dopo un volo Parigi-Londra al fianco dell’attrice Jane Birkin che “lamentava”, rovistando nella sua borsa in vimini, quanto fosse difficile trovare un modello capiente ma allo stesso tempo elegante. Dumas promise all’attrice che avrebbe pensato lui a realizzarne una perfetta per le sue esigenze e così prese forma la leggendaria Birkin, in morbida pelle e preziose chiusure color oro.

La Birkin di Hermès è attualmente la “it bag” più desiderata (un vero e proprio sogno). Questo modello è perfetto per le esigenze di una “star contemporanea”, alle prese con mille impegni di una giornata di lavoro e quindi alla ricerca di una borsa che possa essere della giusta forma e misura da essere lanciata al volo in un taxi o poggiata delicatamente su una poltrona di un salotto vip. Insomma un accessorio camaleontico ma estremamente chic. Desiderio che Hermès ha realizzato per  tutte le donne (quelle ricche, ovviamente).

Ora Jane ha chiesto alla celebre casa francese che la borsa da sogno non abbia più il suo cognome. La Birkin, cantante e attrice, non approva il fatto che le borse siano create con pelle di coccodrilli allevati e macellati in maniera crudele. Hermès, dal canto suo, si difende:  queste pratiche non sono mai state utilizzate dalla Maison per realizzare i suoi modelli in coccodrillo. E così, dopo 31 anni, la borsa diventa protagonista di una nuova storia, tutta da scrivere. Intanto Hermès annuncia sanzioni e l’avvio di un’inchiesta per una fattoria di allevamento di coccodrilli in Texas, finita nel mirino di un recente video che mostrava i coccodrilli smembrati con una sega.

Valentina Pagliuca