BOOM DI DRONI IN ITALIA. Utilizzi e regolamentazioni di un mercato in grande espansione.
Il mercato dei droni è in rapidissimo sviluppo in tutto il mondo. L’Italia segue il trend con entusiasmo e iniziativa. Si calcolano infatti più di 400 aziende impegnate oggi nel settore degli APR (aeromobili a pilotaggio remoto), anche se il loro numero continua a crescere sull’onda del boom di velivoli radiocomandati.
I droni nascono per essere utilizzati in molteplici attività professionali, sia civili che militari, e tutte hanno lo scopo di semplificare lavori di controllo o manutenzione che oggi o non vengono fatti o che sono svolti da esseri umani in modo pericoloso, si pensi al controllo di grandi installazioni (reti elettriche, dighe, impianti industriali, ecc.), al monitoraggio di terreni agricoli, di aree urbane o dell’ambiente. Numerosi anche gli impieghi per le forze di polizia e nel settore della ricerca scientifica e tecnologica o più semplicemente nelle riprese tv e cinematografiche. In tutti questi frangenti lo sviluppo degli APR è assicurato e creerà nuova economia e posti di lavoro. Ma visto che questi sofisticati “giocattoli” impiegano lo spazio aereo, si è reso necessario l’intervento di una regolamentazione, entrerà infatti in vigore mercoledì 30 aprile il nuovo Regolamento sui mezzi APR messo a punto dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC). Così ogni drone dovrà essere certificato, assicurato e governato da un pilota in possesso di un attestato, una patente vera e propria. In assenza di uno di questi requisiti la multa prevista potrà arrivare anche a 64.000 euro.
Irene Saggiomo