CAPELLI CORTI O LUNGHI. Attente signore!
Non è un dilemma e mai lo sarà ma passeggiando per la mia città mi soffermo spesso a guardare le chiome delle signore e delle signorine, osservando con quanta cura molte di loro curano i propri capelli. Lunghi, corti, cortissimi, ondulati, stirati, biondi, rossi e neri… di tutti i tipi e colori. Riflettevo che ci sono le affezionatissime delle chiome lunghe, guai a fargli vedere una forbice, sono cresciute così e così vogliono restare. C’è chi segue le tendenze, anche più estreme, e quindi doppi tagli con teste rasate da un lato, colori eccentrici e collo scoperto, sono le sperimentali quelle che appena fiutano una tendenza la devono indossare. Non hanno paura e timori, loro agli azzardi ci sono abituate. Il contro altare di queste ultime è formato dalle inossidabili quelle con lo stesso taglio da anni, non cambierebbero mai perché forse scioccate, in età puerile, da avvertimenti del tipo “dobbiamo tagliare i capelli perché si rinforzano”. Ma poi sarà vero? Chiedendo in giro ai parrucchieri più esperti esce fuori che il fatto che il capello si rinforzi quando viene tagliato corto è un luogo comune. Le cellule del bulbo pilifero sono geneticamente codificate per avere durante il nostro processo di crescita e di invecchiamento un certo spessore e una certa lunghezza massima (oltre che la famosa caduta ereditaria per i maschi). Il capello corto non ricresce quindi più forte, ma si ha questa sensazione perché essendo corto rimane più rigido e meno esposto a sciuparsi e a spezzarsi e cresce con più “tranquillità”. Quindi basta tagliare per rinforzare e ben vengano tendenze e mode ma, secondo i più esperti, la cosa giusta è capire la forma del viso e così organizzarsi un taglio che sia armonico con il resto. Attenzione solo all’effetto “dietro liceo, avanti museo”.
Valeria Prestisimone