CHRISTKINDLMARKT. I mercatini di Natale a Vienna
Il Natale a Vienna è estremamente romantico, accogliente, forse perché molte tradizioni austriache sono molto vicine alle nostre. Quanti hanno mai visto sul tavolo a Natale una ghirlanda di rami d’abete con al centro una candela o il prete del quartiere che viene a far visita qualche giorno prima della vigilia? A Vienna, il 5 dicembre, la tradizione vuole che il vescovo ed il suo aiutante Krampus vadano a far visita ai bambini per stilare la lista dei buoni ed i cattivi. Krampus è una figura alquanto inquietante poiché è vestita di nero ed armata di verga e catene, è colui che dovrebbe catturare e punire i bambini cattivi.
Le ghirlande sono un punto saldo della tradizione austriaca, anche in città viene esposta una grande ghirlanda, illuminata e decorata, come simbolo del Natale. La tradizione vuole che ogni famiglia prepari una ghirlanda con rami d’abete sulla quale il giorno della domenica dell’avvento, tutti i familiari, riuniti in occasione dell’evento, pongono una candela accesa e passino la serata a raccontare storie, a chiacchierare, a ritrovarsi finché la candela non si spegne.
Anche la città si prepara al Natale, infatti nel centro città si estende sulla Kärntner Straße, il Graben e il Kohlmarkt un cielo di luci, decorazioni e ghirlande luminose. Diventa piacevole passeggiare per la città illuminata, immersa nel profumo del Glühwein (il vin cotto). Fiocchi di neve cadono danzando immergendoti in una magica atmosfera che si può vivere solo a lì.
I mercatini di Natale a Vienna sono chiamati “Christkindlmarkt” perché secondo la tradizione chi porta i doni di Natale in Austria è il “Christkindl” (il Cristo bambino). In decine di stand presenti avanti al Castello di Schönbrunn, al Castello del Belvedere ed in Maria-Theresien-Platz si possono trovare tantissimi oggetti da regalare, decorazioni per l’albero di natale e addobbi per la casa, oltre a gustosissime delizie da assaggiare.
Il Mercatino di Natale nel Freyung, al centro della città, è una tradizione alla quale non si può rinunciare, qui nacque il primo mercatino di natale viennese nel 1772. Il presepe, in Austria, ha una lunga tradizione, l’imperatore Giuseppe II proibì la messa in mostra dei presepi nelle chiese, per cui gli austriaci iniziarono a fare il presepe a casa propria, oggi nelle chiese sono esposti presepi molto antichi, i più belli si trovano nella cripta della Peterskirche. Con il calare della sera la magia del natale viennese travolge e affascina, gli occhi si perdono nel guardare gli alberi dei parchi decorati a festa che scintillano in un mare di luci, colori e canti che si diffondono nella citta, riscaldano il cuore, lo spirito al punto che quasi non si sente più quel freddo agghiacciante. Anche la neve sembra più soffice mentre cade sulle marionette in legno o sugli orologi a cucù, trasformando la città in un luccicante paese delle fiabe.
Alle quattro del pomeriggio nella piazza inizia a risuonare la festosa melodia dell’avvento. La musica nel periodo natalizio ha un significato particolare, i canti dei cori, i numerosi concerti, la musica in casa, i canti dell’Avvento all’interno del Municipio, i concerti alla Freyung ed i concerti davanti al castello di Schönbrunn accompagnano la vacanza. Vienna potremmo dire che ha la musica nel sangue, tutta la sua esistenza è legata alla dolce melodia di un’opera e ai grandi componimenti che ancora si sentono risuonare nelle piccole stradine barocche, perfino nelle più isolate c’è qualche artista che esegue una sinfonia. La stagione invernale a Vienna prevede oltre 450 balli a cui partecipano 300.000 appassionati provenienti da tutto il mondo.
La celebre frase “Darf ich bitten?” (“vuol ballare con me?”) è la più bella espressione di invito per un ballo e fa battere ancora forte il cuore. Il cenone di Natale, vede come piatti tradizionali la carpa, l’oca, i cornetti alla vaniglia, i biscotti all’anice, le meringhe, le stelle alla cannella ed il Christstollen, il panettone austriaco. Non resta che preparare la valigia e partire perché il viaggio più bello e sempre quello che non abbiamo ancora fatto.
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