CORSO DI VINO PER NEGATI. Piccoli consigli per distinguere un brunello da un pinot

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Quello del vino è un mondo magico e misterioso. La sua conoscenza richiede dedizione accompagnata da studi e degustazioni. Sono sempre più numerosi gli eno-appassionati, ma per chi non può permettersi i tre livelli dall’AIS o i vari corsi da sommelier, ecco delle semplici regole per non perdersi in un “bicchier di vino”.

Viti, vitigni, vigneti. Anzitutto va detto che la vite è la pianta, il vitigno rappresenta la varietà della vite e il vigneto è l’appezzamento di terra dedicato esclusivamente alla coltura della vite. In particolare per vitigno autoctono, si intende quella varietà di vite originaria del territorio in cui viene coltivata, quindi non trapiantata da altre aree. Facile no?

Barrique. Non chiamatela botte! Nel mondo del vino i francesismi sono davvero tanti, considerata la lunga tradizione della Francia nell’arte della vinificazione. La barrique è la botte in rovere nella quale invecchiano i migliori vini. E’ un percorso obbligato per ottenere un risultato eccellente. Vi capiterà di vederne tante, durante i vostri tour in cantina.

IGT, DOC, DOCG. Sono tutti acronimi relativi ai disciplinari di produzione. L’IGT, indicazione geografica tipica, è il primo gradino che separa il vino senza indicazione dal vino con indicazione. Si riferisce a vini prodotti in aree specifiche generalmente ampie. La DOC, denominazione di origine controllata, certifica la zona di origine delle uve utilizzate per la produzione del vino. Di norma esso è utilizzato per designare un prodotto di qualità e la disciplina di produzione è rigida. La DOCG, denominazione di origine controllata e garantita, è un riconoscimento di particolare pregio qualitativo attribuito ad alcuni vini DOC di notorietà nazionale e internazionale. Questi vini sono sottoposti a controlli più severi, devono essere commercializzati in recipienti di capacità inferiore a cinque litri e portare un contrassegno dello Stato che dia la garanzia dell’origine, della qualità e che consenta la numerazione delle bottiglie prodotte e la sicurezza di non manomissione delle bottiglie. Imparate a scegliere.

Cru, grand Cru, Cuvée.  Cru è una parola di origine francese e significa semplicemente “cresciuto“. Si riferisce a tutto ciò che è cresciuto in uno specifico vigneto o talvolta più genericamente, in uno specifico luogo geografico. Si usa spesso per indicare quei luoghi con una grande tradizione vinicola, che sanno produrre vini dalle caratteristiche uniche, usando determinate tecniche produttive. In Francia, la parola Cru si usa per designare alcune categorie di vini, come i grand Cru e i premier Cru. Cuvée indica la miscela di uve o di vini utilizzata per migliorare le qualità dell’uva singola. Tutto chiaro?

Metodo Charmat. Da non confondere con la parola “charmant” mi raccomando. Sistema ideato per la realizzazione di spumanti, che si differenzia da quello classico o champenoise, perché la rifermentazione del vino avviene in grandi contenitori e non in bottiglia, con il vantaggio di essere più veloce.

Tannini. Si sente spesso parlare di vino tannico, di tannicità, ma non è sempre chiaro cosa sia questa sostanza. I tannini sono sostanze cedute al vino dalla buccia dell’uva che hanno una funzione conservante per il vino stesso e per il suo colore. Al gusto danno una sensazione astringente e ruvida che è definita “allappante” nel gergo tecnico. Soprattutto per quanto riguarda i vini rossi, più è elevata la presenza di tannini, più sono le possibilità per il vino di migliorare invecchiando.

Decanter. È uno speciale contenitore simile ad un’ampolla, in vetro o cristallo trasparente, utilizzato per la decantazione del vino. Attraverso la sua particolare forma allargata nel fondo e stretta nel collo, permette a tutti quei vini datati o che lo necessitano, di ossigenarsi e di sviluppare così nel modo migliore il bouquet aromatico. Per non parlare del fatto che è un accessorio davvero cool a tavola.

Tulipano, renano, ballon, borgogna. Sono tutti nomi di bicchieri. E’ bene sapere che per ogni tipologia di vino esiste il bicchiere adatto. Durante le degustazioni il gesto da veri intenditori è quello di compiere movimenti circolari con il bicchiere, per favorire la decantazione del vino. Sì “fa molto figo”, ma imparate a scegliere il bicchiere giusto!

Archetti. È il fenomeno che si osserva facendo roteare il vino dentro a un bicchiere ben pulito. Si forma un anello di liquido dal quale discendono delle gocce che scorrono lungo il vetro tornando nel vino. Proprio grazie agli “archetti” che il vino lascia sul bicchiere dopo la rotazione, si può misurare la fluidità e la viscosità dello stesso. Più ampi sono gli archi, maggiore sarà il grado di alcolicità.

E adesso in alto i calici!

Roberta Gatta

Roberta Gatta
La vita è troppo breve per mangiare e bere male.

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