ECCO LISARIO. Con la sua sensuale Bella Addormentata, Antonella Cilento ha le carte in regola per vincere il Premio Strega
Va allo Strega 2014 con un libro esotico, che rievoca toni e atmosfere dei grandi romanzi sudamericani. Cose alla Marquez, per intenderci. Lei è Antonella Cilento, scrittrice napoletana che ha le carte in regola per vincere il Premio Strega 2014, dove è candidata con il suo tredicesimo libro, Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori, pagg. 300, euro 17,50).
La protagonista è una specie di Bella Addormentata muta e sensuale, che si ribella alla prepotenza del mondo adulto nella Napoli del Seicento piena di fasti e miserie al tempo stesso. Lisario Morales legge di nascosto Cervantes e scrive lettere alla Madonna, relegata nel silenzio da un intervento chirurgico fatto male, fino a quando, per sottrarsi a un matrimonio obbligato, si addormenta. Dopo mesi trascorsi nel mondo dei sogni, è affidata alle cure di Avicente Iguelmano, un medico fallito che si rifugia a Napoli per cercare di rifarsi una reputazione. Avicente la riporta alla vita risvegliandone i sensi, e la cura sarà anche la scoperta del piacere femminile, l’emersione dell’incontrollabile energia delle donne. Intorno a questa fanciulla, in bilico tra la fiaba e l’erotismo, si muovono altri personaggi singolari, come il maestro di scena Jacques Colmar e l’illustre pittore Michael de Sweerts, in una città vicereale e barocca, attraversata dalle mille contraddizioni del secolo: i lampi rivoluzionari, la peste, la crisi economica, il commercio del sesso, la discriminazione omosessuale.
La Cilento, a poco più di quarant’anni, è una scrittrice colta e sapiente, capace di condurre il lettore in un universo affollato e denso, dove sapori, colori, personaggi e folle trovano la loro giusta dimensione. Ed è la testimonianza che insegnare la scrittura (come fa da vent’anni con i laboratori de “Lalineascritta”), promuovere la cultura (è l’ideatrice della rassegna “Strane coppie”, autori di ieri e di oggi a confronto) ed essere bravi scrittori può far parte di un unico percorso, umano e professionale.
Ida Palisi