ELISA RUSSO. La Forza delle Donne ha gli occhi azzurri
Elisa Russo è una signora bionda, alta, bella e ben piazzata. Nel senso che è muscolosa, ma con grazia. Si vede che è una sportiva, e il suo look aggressivo nasconde un che di romantico, di tenero, e lo scopri quasi subito: basta scambiare due parole con lei. Non solo perché parla in fretta, veloce come la sua vita di imprenditrice – è rappresentante per la Campania di due brand automobilistici importanti (Volkswagen e Peugeot, con punti vendita a Nola, Napoli centro e Agnano) – ma soprattutto perché Elisa te lo dice senza mezzi termini, guardandoti negli occhi, ciò in cui crede. Si può riassumere nella parola “donne”. A loro è dedicata la onlus che ha fondato due anni fa, La Forza delle Donne: un’associazione che combatte la violenza, aiutando le donne che la subiscono a trovare un sostegno integrato alle loro molteplici esigenze. Elisa è anche una sostenitrice di Gloss, il romanzo di Francesca Scognamiglio che debutta ora come Graphic Novel disegnata dalle sorelle Crepax.
Elisa, che rapporto c’è tra lei e il mondo di Gloss?
Mi ha affascinato molto. Dopo aver letto il libro dove si parla di un omicidio al femminile, mi sono incuriosita e ho cercato di entrare in contatto con l’autrice. Così ho conosciuto Francesca e, oltre ad apprezzare la sua scrittura, ho avuto modo di ammirare anche le sue doti di donna e di imprenditrice che lotta per affermarsi nel mondo del lavoro. Perciò ho voluto che facesse parte del calendario dedicato a raccogliere fondi per le attività dell’associazione. Francesca è molto sensibile ai problemi femminili, ha sposato la mia causa e io le voglio bene. Sono sicura che anche il Graphic Novel sarà un successo, come tutto ciò che fa.
Perché ha deciso di scendere in campo per la difesa delle donne che subiscono violenza?
Sentendo tutti i giorni delle tragedie infinite di cui sono vittime le donne, dalle violenze domestiche fino ai femminicidi. Mi sembrava da vigliacca non intervenire, così ho deciso di scendere in campo e di trasmettere a quante più donne possibile la cultura e la tecnica dell’autodifesa. Voglio mettere a disposizione delle donne le mie esperienze, sia quelle che vengono dal mondo imprenditoriale che quelle che ho acquisito nello sport, dove sono cintura nera di Judo. Con le mie doti sportive mi prefiggo l’obiettivo di insegnare a tutte le donne la difesa personale con l’MGA, il metodo globale di autodifesa che ho acquisito in vari anni di difesa sportiva, efficacissimo. È estrapolato dalle arti marziali e lo usano anche le forze dell’ordine.
Se una donna come Lola Forbest, la protagonista di Gloss, fosse venuta da lei, forse non sarebbe morta?
No, sarebbe stata capace di difendersi, come tante altre donne, se avessero imparato le tecniche di autodifesa. Avrebbero avuto la voglia di denunciare e di togliere di mezzo un po’ di marciume.
Ma il suo metodo è adatto a tutte le donne, anche alle pigre e a quelle che non fanno sport?
Sì, è un metodo che ti rende in poco tempo in grado di poterti difendere. Adesso però ho bisogno di spazi più grandi: nella palestra dove lo insegno, a Cercola, ci sono quasi 100 donne. Allargare gli orizzonti e gli spazi intorno a me è diventato indispensabile.
Qual è l’obiettivo della sua associazione?
Voglio aprire un centro antiviolenza completo, dove una donna possa essere assistita a 360 gradi, senza muoversi da lì. Un luogo dove possa essere assistita da un ginecologo, un senologo, uno psicologo, un legale e dove ci sia chiaramente lo spazio per apprendere la difesa personale. Inoltre dovrebbero esserci anche dei mini appartamenti per poterle accogliere, eventualmente anche insieme ai loro bambini, e metterle al sicuro, in caso che vivano situazioni di pericolo.
La sua associazione è giovanissima ma ha già aperto una casa di accoglienza a Cercola mettendo a disposizione un suo appartamento. Cosa ci sarebbe di diverso nel nuovo progetto?
La casa del sorriso – così si chiama – oramai è insufficiente. Vorrei avere più spazio, più servizi, dare alla donna tutto ciò di cui ha bisogno. Mi rendo conto che il mio obiettivo è arduo da raggiungere ma cercherò in tutti i modi di farlo. Ci sono tante strutture a Napoli abbandonate: magari se ne danno una all’associazione la rimetto in sesto, portandovi il valore aggiunto delle attività contro la violenza.
Chi l’aiuta?
Faccio quasi tutto da sola, tranne che con il calendario. E poi devo ringraziare anche il cantante Rosario Miraggio, che ha fatto un disco sulla violenza sulle donne, dedicandolo alla mia associazione. Rosario mi darà una mano con la vendita del disco affinché l’obiettivo di un centro onnicomprensivo diventi realtà. È uno dei primi uomini, se non l’unico, che si è schierato in una battaglia contro il femminicidio e i maltrattamenti.
Ida Palisi