GLOSS. Un’impresa coraggiosa e ben riuscita

ass nino daniele

L’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele, ha accolto con entusiasmo il progetto Gloss, giallo glam d’esordio della giornalista press agent e pr napoletana Francesca Scognamiglio Petino, edito da Rogiosi nel 2012, che oggi diventa una graphic novel illustrata dalle gemelle Rosa e Carlotta Crepax. Ha concesso il PAN, Palazzo delle Arti in via dei Mille per l’evento lancio a cui seguirà una mostra delle tavole per diciotto giorni.

Assessore Daniele, in genere gli scrittori napoletani puntano su Napoli, utilizzando il volto della città, volano di successo sicuro. Con Gloss ci troviamo di fronte a un caso un po’ diverso. L’autrice parla degli States e li racconta con un giallo ambientato tra New York, Boston, Chicago. Una napoletana che parla di luoghi in cui non vive. Operazione pericolosa. Secondo lei è riuscita bene nell’impresa?

«Aggiungerei coraggiosa ma anche ben riuscita perché il libro è molto bello. Ho avuto modo di leggerlo e mi devo complimentare con l’autrice per l’operazione riuscita. Abbiamo una nuova giallista di rango in città. Inoltre dalle pagine del libro si evince il suo amore per Napoli. Ha trovato il modo di far attraversare comunque ai protagonisti,  con il percorso dell’alta moda, la nostra città e di farli innamorare delle sue bellezze».

Il PAN, uno dei più belli, pregiati e importanti palazzi d’arte di Napoli ospita una mostra per 18 giorni. L’assessorato ha sposato più che semplicemente appoggiato il progetto. Perché?

«Perché il PAN è in assoluto la nostra risorsa migliore per mettere in correlazione linguaggi diversi, che vadano dal contemporaneo e arrivino fino alla nostra tradizione. Tutto ciò che ci mette in relazione e che fa discutere è utile e coerente con la funzione del PAN. La forza delle tradizioni deve aiutarci anche nella ricerca e valorizzazione dell’innovazione, altrimenti si rischia di restare intrappolati in un meccanismo provinciale che non ci appartiene».

Conosce personalmente Rosario Bianco, imprenditore culturale, ideatore, editore e direttore responsabile della rivista l’Espresso napoletano, che con la Rogiosi propone al mercato editoriale soprattutto pubblicazioni su Napoli. Impegno e azioni come le sue possono essere una risposta concreta per dare eco mediatica ai fatti della nostra città?
«Rosario lo conosco da anni. Lo stimo e ammiro tantissimo per il coraggio editoriale che ha avuto ad investire in città. So che l’Espresso napoletano si legge molto a Milano. Questo vuol dire che se sai rappresentare con intelligenza e con gusto e con il linguaggio giusto Napoli e i suoi fermenti culturali la rendi interessanti anche ben oltre i confini geografici. Rosario da sempre fa un lavoro prezioso e continuerò sempre ad incitarlo per andare avanti in questo lavoro».

Lei ha incontrato Francesca Scognamiglio Petino. Qual è secondo lei la sua forza?

«Innanzitutto è una donna di un’energia incredibile. Io dico sempre che alcuni napoletani hanno la “vulcanite” dentro e Francesca è una di quei casi in cui questa sintomaotologia si manifesta a pieno. Mi sembra che si coniughi molto bene con l’amore per la sua città e la grande storia della civiltà di Napoli. Viaggiare anche nei luoghi dove il contemporaneo si manifesta attraverso il gusto, il desing e la moda. Una napoletana autentica ma anche innovatrice e di altissima professionalità».

Torniamo al suo ruolo di assessore alla Cultura del Comune di Napoli. Dopo otto mesi se dovesse fare un primo resoconto come lo valuterebbe?

«Mi pare che qualche segnale incoraggiante ci sia. Soprattutto nel rapporto con il mondo della cultura, dell’arte e poi nella capacità di manifestare la vitalità artistica di Napoli. Ovviamente voglio essere prudente nel giudizio e non voglio far registrare trionfalismi fuori luogo. Però alcuni segnali sono inequivocabili. C’è tanto ancora da lavorare e da fare, la crisi è ancora lì però si va avanti con forza. Inoltre i dati della ripresa turistica della città mi sembrano evidenti. Questo è dovuto sicuramente anche all’impegno fatto dal Comune che cerca di svolgere la funzione di accordo e promozione di questa arte. Alcuni settori vanno migliorati e ci sono ancor grossi sofferenze, basti vedere l’emergenza al San Carlo, però il clima con il quale si lavora insieme mi sembra meno conflittuale di un tempo».

L’ex ministro all’Economia Giulio Tremonti affermava che con l’arte non si mangia, lei è d’accordo?

«Io preferisco usare sempre l’espressione di Gadamer: “La cultura è l’unico bene che quando viene distribuito aumenta di valore”. Promuovere la cultura vuol dire aumentare lo sviluppo, la qualità della vita e la qualità dei rapporti civili».

Valerio Esca

 

Valerio Esca
Non credo in una vita ultraterrena; comunque porto sempre con me la biancheria di ricambio. (Woody Allen)

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