IL NAPOLI DI NOTTE VA ANCORA KO. 3-1 a Dortmund e Champions in bilico

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Il Napoli non riesce nell’impresa di battere il Borussia Dortmund in terra tedesca. Esce sconfitto ma non ridimensionato dal match, eppure evidenzia lacune sempre più palesi che rischiano di condizionarne il cammino in campionato e in Champions. Tre i gol subiti da Reina (il primo su un calcio di rigore quanto meno dubbio su Lewandowski che ha condizionato tutta la gara diretta in modo approssimativo dall’arbitro spagnolo Carlos Velasco Carballo), uno solo quello del Napoli ad opera di Insigne, subentrato nella ripresa a un evanescente Callejon. Sconfitta, dunque, che segue quelle maturate in campionato contro Juventus e Parma, in un mese di novembre davvero terribile per la squadra di Benitez. Il tecnico spagnolo, a fine partita, dice che la squadra gli è piaciuta per il carattere. Ed ha ragione. Ma non si sofferma sul gioco, apparso involuto rispetto all’inizio della stagione ed agli interpreti che sembra stanchi e non brillanti. E’ un problema di condizione? Il dubbio è legittimo se si osserva la squadra arrivare spesso in ritardo sui palloni o i suoi funamboli non riuscire più a inventare le giocate capaci di accendere il match. Restano i problemi strutturali, con calciatori non adatti al sistema di gioco di Benitez, perché privi di quella dote tecnica necessaria per ricamare la rete di passaggi e fraseggi voluti dall’allenatore spagnolo. Come permane il dramma di una difesa con la centro un solo calciatore degno di questo nome (Albiol), costretto a sinistra per far posto a un irritante Fernandez. E ancora uno spaesato Armero o la controfigura di Maggio, mai pericoloso e men che mai capace di scaraventare all’interno dell’area di rigore avversaria un cross adeguato. Se si considera, poi, la fatica che continua a fare Behrami per sopperire al letargo di Inler e Dzemaili (in due, oggi, non fanno un centrocampista) ecco che il Napoli appare addirittura miracolato per la posizione che ricopre nelle classifiche di Champions e campionato. Non tutto è perduto anche se, la squadra vista stasera, farà molta fatica ad andare avanti in Europa e in campionato non riuscirà a migliorare il piazzamento dello scorso anno (eufemismo!).

Pier Paolo Petino

Pier Paolo Petino
Mi emoziona l'impresa sportiva, l'uomo che supera i propri limiti e vince. Lo sport come metafora della vita, raccontarlo è la mia passione.

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