IL NAPOLI FA HARAKIRI ALL’OLIMPICO, SECONDO POSTO A RISCHIO. La sconfitta con la Roma rimette in discussione la qualificazione diretta in Champions

ROMA – L’amaro nel finale, come si conviene, la Roma lo serve con cinismo. Il gol di Nainggolan gela i sogni del Napoli e al 44’ del secondo tempo spedisce la truppa di Sarri all’inferno. E’ bastato l’ingresso di Totti nella Roma perché il Napoli, che aveva giocato un ottimo secondo tempo ed era andato almeno due volte vicino al gol, si fermasse. Quasi ipnotizzato dall’ingresso sul terreno di gioco del numero 10 giallorosso, al quale ha consentito tutto: lanci, passaggi e assist. Proprio da una sua illuminazione è nato il gol del belga, capace di spedire nell’angolino alla sinistra di Reina un pallone preciso uscito dall’area e sul quale si è avventato indisturbato.

roma napoli

La sconfitta del Napoli, che regala il quinto scudetto di fila alla Juventus, rimette pesantemente in discussione la qualificazione diretta alla Champions League e il secondo posto. Ora con la Roma a due punti e un finale di stagione di pari difficoltà, con gli scontri diretti nei quali gli uomini di Spalletti sono in vantaggio perché all’andata finì 0-0, tutto rischia di essere rimesso in discussione. Eppure il Napoli ha rischiato di vincerla la gara con la Roma, almeno due volte Szczesny si è opposto con bravura e fortuna a Higuain, a Callejon è stato annullato un gol per un fuorigioco millimetrico e nel secondo tempo gli azzurri sono stati padroni del campo. Eppure alla Roma è bastato l’ingresso di Totti per ipnotizzare gli avversari. Appena entrato in campo il capitano giallorosso, il Napoli si è fermato ed è cambiata l’inerzia della gara. Da un suo lancio è nata l’azione del gol e la sconfitta del Napoli. Che paga sul campo la scarsa personalità della sua line mediana, la mancanza di concretezza e i limiti strutturali. A Sarri, costretto a togliere Allan, stavolta non si può rimproverare niente. Anche se gridano vendetta per l’ennesima volta quei tre minuti di recupero nei quali di chiede a Gabbiadini un miracolo che, puntualmente, non arriva.

 

 

Pier Paolo Petino
Mi emoziona l'impresa sportiva, l'uomo che supera i propri limiti e vince. Lo sport come metafora della vita, raccontarlo è la mia passione.

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