IL NAPOLI TRAVOLGE ANCHE IL PALERMO. Prestazione sontuosa degli azzurri e vittoria con gol di Higuain e Mertens
Per quasi 70 minuti Vazquez, Struna e Maresca, hanno vagato per il campo provando a intercettare un pallone che fosse uno solo… ma non ci sono mai riusciti. La mediana del Palermo è uscita dal terreno di gioco del “San Paolo” frastornata, incapace di contrastare nel corso di tutta la gara un Napoli imperioso, padrone del match e con il piglio della grande. La quinta vittoria di fila in campionato consegna alla storia una squadra quadrata, compatta, che sa quello che vuole e probabilmente anche dove vuole andare. Due i gol, di Higuain e Martens, che potevano essere almeno il doppio considerati i tre pali colpiti dagli autori dei gol e da Insigne. Ma la sensazione che fornisce quest’ennesimo successo è superiore al dato numerico, è ancora più importate della vittoria stessa. In tutte le partite vinte (con Juventus, Milan, Fiorentina Chievo e Palermo) la sensazione di superiorità rispetto all’avversario è stata netta e inequivocabile. Le geometrie di gioco hanno letteralmente annichilito gli avversari e lo strapotere in attacco di Hamsik, Insigne e Higuain hanno fatto il resto. Il secondo posto in classifica autorizza entusiasmo che alla vigilia del campionato era inimmaginabile.
Eppure Sarri a fine gara ha qualcosa da recriminare: “A Napoli – spiega al termine del successo sul Palermo – si tende agli eccessi, in positivo e in negativo. Siamo solo a metà del girone di andata, assurdo fare questi discorsi ora”. Il tecnico è comunque soddisfatto della squadra, nonostante qualche errore al tiro: “Dovevamo chiuderla prima – dice – anche se stiamo stati sfortunati visti i tre pali. Abbiamo giocato bene per 70′”. Già, perché nel finale il Napoli ha mostrato un po’ di inevitabile stanchezza che preoccupa Sarri verso il match di Genova: “Una gara difficile – dice – anche perché siamo ormai sempre impegnati ogni tre giorni e i giocatori in pratica non si allenano più”. Sarri prende di petto anche i due ‘casi’ della serata, il disappunto di Insigne al momento del cambio e la non esultanza, poi chiusa con un urlo liberatorio, di Mertens dopo aver segnato. “Insigne – dice il tecnico toscano – dovrà spiegarlo a suoi compagni, vista la mancanza di rispetto nei confronti di quelli che non sono entrati e di quelli che non si sono neanche alzati per scaldarsi. Poi se esci così vuol dire che ci tieni e sei gasato. Mertens? Bisogna chiederlo a lui, forse pensava di giocare dall’inizio, ma se quando è arrabbiato entra e gioca così speriamo si arrabbi sempre”. Sul caso Zuniga, invece, taglia corto: “La società non mi ha mai detto niente su Zuniga che quindi è un calciatore come gli altri. I dati dicono che ci sono differenze con gli altri compagni, per non gioca”. Si smuove, Sarri, invece, sul pallone: “Ho dei dubbi sul pallone invernale – dice l’ex allenatore dell’Empoli – facciamo riunioni per tante cazzate, per le cose serie invece no: che non ci sia una commissione tecnica a decidere queste cose è strano, evidentemente chi l’ha scelto non ha mai giocato a calcio”.