IN VACANZA DA UNA VITA. Ritratti dell’Italia di provincia
Viareggio, città del carnevale più famoso d’Italia (dopo Venezia, ok). I ritratti di Salavatore Matarazzo sembrano provenire dritti dritti da una sfilata carnevalesca un po’ horror, anche se inquadrano persone comuni. Il fotografo viareggino predilige soggetti anziani, che inquadra da molto vicino e quasi sempre dal basso, sparando il flash dal basso verso l’alto in modo da far risaltare tutte le rughe e creare una prospettiva sghemba. Un’atmosfera lynchiana da incubo. L’effetto è ironico e dissacratorio, volutamente disturbante e repellente. Attraverso il massimo dell’artificio (prospettiva+flash+soggetto imbellettato+sfondo gonfio di nubi, presaghe di eventi sinistri…) Matarazzo smaschera il soggetto, mette in luce la grettezza dell’Italia di mezza età; talvolta però questa scelta stilistica aggressiva rischia di far apparire squallidi anche “malcapitati” soggetti .
“Con la street photography condivido la visione che ho del mio paese, attraverso le facce di coloro che lo abitano” spiega Matarazzo, “Il mio approccio è estremo e diretto. Mi avvicino moltissimo, fisicamente proprio, ai soggetti che fotografo. Col flash cerco di mettere in luce la maschera di vanità che ognuno di noi ha costruito come auto-difesa. Tuttavia, i momenti di vulnerabilità e le reazioni minime che la macchina cattura sui loro volti, danno alle immagini un tocco di drammatica ironia, e restituiscono una visione grottesca di umanità vera.”
A proposito di maschere, subito viene in mente Pirandello e la sua famosa definizione di umorismo come sentimento del contrario: “Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d’abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora dovrebbe essere”, ma se ci chiediamo perché la signora si conci così, e riflettiamo sul fatto che forse si barda come un pappagallo per piacere agli altri, ecco che interviene in noi il sentimento del contrario. Che è un po’ il paradosso suggerito dalle foto di Matarazzo.
Piera Boccacciaro