La singolare ispirazione borbonica dell’elegante (e un po’ folle!) location napoletana dell’Archivio Storico del Vomero di Napoli si trasforma, martedì 7 febbraio 2014, in ben altra corte: quella del “Re Cremisi”, come da più di un quarantennio i prog-freak italiani amano indicare confidenzialmente la più importante e seminale delle formazioni del panorama progressive rock. Parliamo dei King Crimson del geniale chitarrista e compositore Robert Fripp, che l’autore e giornalista Donato Zoppo racconta nella sua ultima fatica “King Crimson Islands. Testi commentati”, edito da Arcana. Il volume, uscito alla fine del 2013 e già reduce da un fitto e fortunato calendario di presentazioni in Italia e all’estero, è soprattutto un denso e prezioso percorso dentro la poetica dei King Crimson, condotto attraverso il commento ai testi di ben 15 album prodotti dalle varie formazioni entri le quali la super-band si è modulata dal 1969 fino e ai giorni nostri. Percorso articolato sempre nel tentativo di “suonare” i testi della formazione inglese anche attraverso la restituzione puntuale dei nessi extra musicali, quelli letterari ad esempio, o della comunicazione in senso lato, e diacronici, nel senso dell’esame delle influenze sulla musica che ci è più vicina; volendo, nel contempo, regalare al lettore l’intensa descrizione dell’aria che tirava dentro il contesto rock londinese dei primi anni Settanta, durante i quali Fripp riceve le sue complesse illuminazioni, culturali e musicali, la cui superiore elaborazione non smette di farne il centro ed il nume tutelare della poliedrica band.
I ritratti di Carlo III e Ferdinando, i lampadari d’ispirazione settecentesca e i lumi di candela che caratterizzano l’ambiente dell’Archivio Storico accoglieranno dunque, dentro un incontro surreale, Donato Zoppo, il quale ci dice dei KC, utilizzando i titoli dei lavori della band, che sono stati e sono “uomini schizoidi, divinità marine, risvegli di principi e isole lontane, lingue di allodola, grandi ingannatori e incubi rossi, chiacchiere da elefante, nevrotiche e uomini modello, dinosauri, luci in costruzione e curve pericolose”. E continua: “altro che musica leggera. Qui ci sono anomalie dentro altre anomalie, una matrioska rock tutta da smontare. Se il progressive rappresenta una grande “deviazione” nella storia popular, i King Crimson – che del prog sono stati gli artefici e tuttora la massima incarnazione – sono una cellula impazzita a dir poco sorprendente. Hanno inventato un genere, se ne sono distaccati senza abbracciare i suoi opposti, hanno un padre-padrone-fondatore-demiurgo (Robert Fripp, per l’appunto) senza il quale non esisterebbero”; “ma” – continua l’autore – “i testi delle varie incarnazioni del Re Cremisi sono opera di personalità esterne come Peter Sinfield e Richard Palmer-James, o di un alter ego conflittuale e pacifico come Adrian Belew”. Ecco la sfida, dunque: raccontare i Crimson di Fripp attraverso i testi, vale a dire l’unica cosa non creata direttamente da Fripp. Donato Zoppo ci prova con il suo settimo libro, l’uscita n. 50 della popolare collana TXT – Testi Commentati, dedicata al commento dei testi dei più importanti nomi della storia del rock. In quasi mezzo secolo di storia, dai primordi del seminale trio Giles, Giles & Fripp (1968) all’ultima esperienza A Scarcity Of Miracles (2011), i testi targati King Crimson hanno esplorato argomenti inconsueti per il panorama rock: esoterismo, alchimia, distopie, mitologia e letteratura, tra intimismo, sense of humour, riflessioni sul genere umano e sull’integrità artistica. Una vera e propria “isola” nell’oceano rock, durante l’esperienza progressive 60/70 e la modernizzazione rock dei decenni successivi.
Martedì 4 febbraio ore 19
Archivio Storico, via A. Scarlatti 30 (angolo via Morghen), Napoli
Ingresso libero
Info 081 19321922 | 349 3553036 www.donatozoppo.it
Rosa Criscitiello
Rosa Criscitiello
Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).
KING CRIMSON ISLAND. TESTI COMMENTATI. Sbarca a Napoli il racconto del rock più prezioso dei Settanta
La singolare ispirazione borbonica dell’elegante (e un po’ folle!) location napoletana dell’Archivio Storico del Vomero di Napoli si trasforma, martedì 7 febbraio 2014, in ben altra corte: quella del “Re Cremisi”, come da più di un quarantennio i prog-freak italiani amano indicare confidenzialmente la più importante e seminale delle formazioni del panorama progressive rock. Parliamo dei King Crimson del geniale chitarrista e compositore Robert Fripp, che l’autore e giornalista Donato Zoppo racconta nella sua ultima fatica “King Crimson Islands. Testi commentati”, edito da Arcana. Il volume, uscito alla fine del 2013 e già reduce da un fitto e fortunato calendario di presentazioni in Italia e all’estero, è soprattutto un denso e prezioso percorso dentro la poetica dei King Crimson, condotto attraverso il commento ai testi di ben 15 album prodotti dalle varie formazioni entri le quali la super-band si è modulata dal 1969 fino e ai giorni nostri. Percorso articolato sempre nel tentativo di “suonare” i testi della formazione inglese anche attraverso la restituzione puntuale dei nessi extra musicali, quelli letterari ad esempio, o della comunicazione in senso lato, e diacronici, nel senso dell’esame delle influenze sulla musica che ci è più vicina; volendo, nel contempo, regalare al lettore l’intensa descrizione dell’aria che tirava dentro il contesto rock londinese dei primi anni Settanta, durante i quali Fripp riceve le sue complesse illuminazioni, culturali e musicali, la cui superiore elaborazione non smette di farne il centro ed il nume tutelare della poliedrica band.
I ritratti di Carlo III e Ferdinando, i lampadari d’ispirazione settecentesca e i lumi di candela che caratterizzano l’ambiente dell’Archivio Storico accoglieranno dunque, dentro un incontro surreale, Donato Zoppo, il quale ci dice dei KC, utilizzando i titoli dei lavori della band, che sono stati e sono “uomini schizoidi, divinità marine, risvegli di principi e isole lontane, lingue di allodola, grandi ingannatori e incubi rossi, chiacchiere da elefante, nevrotiche e uomini modello, dinosauri, luci in costruzione e curve pericolose”. E continua: “altro che musica leggera. Qui ci sono anomalie dentro altre anomalie, una matrioska rock tutta da smontare. Se il progressive rappresenta una grande “deviazione” nella storia popular, i King Crimson – che del prog sono stati gli artefici e tuttora la massima incarnazione – sono una cellula impazzita a dir poco sorprendente. Hanno inventato un genere, se ne sono distaccati senza abbracciare i suoi opposti, hanno un padre-padrone-fondatore-demiurgo (Robert Fripp, per l’appunto) senza il quale non esisterebbero”; “ma” – continua l’autore – “i testi delle varie incarnazioni del Re Cremisi sono opera di personalità esterne come Peter Sinfield e Richard Palmer-James, o di un alter ego conflittuale e pacifico come Adrian Belew”. Ecco la sfida, dunque: raccontare i Crimson di Fripp attraverso i testi, vale a dire l’unica cosa non creata direttamente da Fripp. Donato Zoppo ci prova con il suo settimo libro, l’uscita n. 50 della popolare collana TXT – Testi Commentati, dedicata al commento dei testi dei più importanti nomi della storia del rock. In quasi mezzo secolo di storia, dai primordi del seminale trio Giles, Giles & Fripp (1968) all’ultima esperienza A Scarcity Of Miracles (2011), i testi targati King Crimson hanno esplorato argomenti inconsueti per il panorama rock: esoterismo, alchimia, distopie, mitologia e letteratura, tra intimismo, sense of humour, riflessioni sul genere umano e sull’integrità artistica. Una vera e propria “isola” nell’oceano rock, durante l’esperienza progressive 60/70 e la modernizzazione rock dei decenni successivi.
Martedì 4 febbraio ore 19
Archivio Storico, via A. Scarlatti 30 (angolo via Morghen), Napoli
Ingresso libero
Info 081 19321922 | 349 3553036
www.donatozoppo.it
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Uno spettacolo si può preparare in un mese. Improvvisare, invece, richiede una vita. (Pino Caruso, Ho dei pensieri che non condivido, 2009).“CUO-RAP” PARTENOPEO. Con l’ultimo dei Sangue Mostro Napoli si conferma capitale nazionale dell’hip hop.
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