KOBE BRYANT. Il campione lascia il basket con una lettera d’amore
Ci sono campioni che non smettono mai di stupire. Ieri a stupirci è stato uno tra i migliori giocatori nella storia del Basket. L’ha fatto annunciando il suo ritiro attraverso una lettera commovente pubblicata sul THE PLAYER’S TRIBUNE. Stiamo parlando di Kobe Bryant stella dei Lakers. Una carriera fantastica la sua, iniziata nel 1996, in Nba. Con i Lakers ha vinto 5 Nba, con la nazionale le olimpiadi del 2008 e del 2012. È stato il più giovane debuttante in Nba dell’epoca e il più giovane ad aver vinto l’NBA SLAM DUNK CONTEST. Ora è il terzo giocatore più prolifico della storia dell’NBA.
Ecco la lettera che ha scritto.
Cara pallacanestro, dal momento in cui ho cominciato ad appallottolare i calzini di mio padre e tiravo per la vittoria nella mia immaginazione nel Great Western Forum sapevo per certo una sola cosa: mi sono innamorato di te.
Un amore così profondo che ti ho dato tutto – dalla mia mente e il mio corpo, al mio spirito e la mia anima. Come un bambino di sei anni, così innamorato di te, non avevo mai visto la fine del tunnel. Ho solo visto me stesso correre fuori da uno di questi. E così ho corso.
Ho corso da cima a fondo su ogni campo, dopo ogni palla persa per te.
Mi hai chiesto fervore, ti ho dato il mio cuore perché mi hai dato molto di più.
Ho giocato nella gioia e nel dolore, non perché fosse la sfida a chiamarmi, ma perché eri tu a chiamare me.
Ho fatto di tutto per te, perché è questo che fai, quando qualcuno ti fa sentire così vivo come tu mi hai fatto sentire.
Hai dato a un bambino di sei anni il suo sogno di Laker e io ti amerò sempre per questo.
Ma non posso amarti ossessivamente ancora a lungo.
Questa stagione è tutto quello che ho dare ancora.
Il mio cuore può reggere il colpo, la mia mente può sostenere il duro lavoro ma il mio corpo sa che è il momento di salutarci.
E va bene.
Sono pronto a lasciarti andare.
Voglio che tu lo sappia adesso, così che entrambi possiamo goderci ogni momento che abbiamo vissuto insieme.
Tutto quello che abbiamo.
Ed entrambi sappiamo che non importa cosà faro in seguito, sarò sempre quel bambino con i calzini appallottolati, il cestino nell’angolo, 5 secondi sul cronometro, palla nelle mie mani.
5…4…3…2…1
Ti amerò sempre.
Kobe.