LA STREET PHOTOGRAPHY DI GARY WINOGRAND. In mostra a Parigi al Jeu de Paume.
Se vi piace la street photography e vi trovate a Parigi, andate a vedere la grande retrospettiva al Museo Jeu de Paume (fino al’8 febbraio) dedicata a Garry Winogrand, uno dei padri in America del genere.
Se vi aspettate però quel tipo di fotografia tanto in voga oggi, e al quale siamo abituati, che aggredisce, butta in faccia e punta sullo stupore, rimarrete delusi.
Garry Winogrand è uno di quegli occhi discreti, eppure attenti, che documenta la vita tra New York, il Bronx, il New Mexico e Los Angeles, con leggera pacatezza.
Non c’è nessuna critica palese alla società, nessuna problematica sociale spiattellata (vedi Robert Frank), nessun caricaturale e brutale flash sparaflesciato sui passanti (vedi Bruce Gilden), lo sguardo di Winogrand è più delicato: “Fotografo per vedere che aspetto avrà la cosa una volta fotografata”, diceva.
Come scrisse anche il suo curatore John Szarkowski: “Negli ultimi dieci anni una nuova generazione di fotografi ha spostato l’approccio documentario verso altri fini: il loro obiettivo non è quello di dare forma alla vita, ma di conoscerla”.
Nelle 238 fotografie esposte, il fotografo racconta l’America dalla ripresta economica post-bellica sino agli anni Ottanta. Scatti di vita che ritraggono celebrità e perfetti sconosciuti, coppie mature e gruppi di giovani, strade e marciapiedi.
La mostra è articolata in tre parti, in base al soggetto: c’è “Down the Bronx”, con le foto scattate a New York dal dopoguerra fino al 1971; “A student of America”, foto degli stessi anni ma scattate in giro per gli Stati Uniti e infine “Born and Bust”, sezione dedicata agli ultimi lavori, realizzati dagli anni Settanta in poi, tra il Texas, il sud della California, Chicago e Miami.
È molto interessante inoltre avvicinarsi alle didascalie delle foto e scoprire quali immagini furono scelte dall’autore, e quali selezionate postume. Winogrand morto prematuramente all’età di 56 anni, ci ha lasciato ben 250 mila immagini inedite, tra cui circa 2500 rullini non ancora stampati. Ci sono inoltre i suoi provini, che aiutano a capire il suo editing e ad entrare, piacevolmente, dietro le quinte di uno scatto.
Come piacevole resta la sensazione di una mostra ben curata, ben allestita, in un bello spazio espositivo, e una bella cornice esterna. Che vi sia piaciuta o meno la retrospettiva, vi troverete a commentare all’uscita: “Certo che questi francesi ci sanno fare con le installazioni”.
Giuliana Calomino
Info
Museo Jeu de Paume
Fino all’8 febbraio 2015
1, Place de la Concorde, 75008 Paris