LA TEORIA DEL TUTTO. Che non è solo l’equazione matematica perfetta
Il regista e’ James Marsh, lo stesso di Men on wire, il documentario premio Oscar nel 2008 che raccontava l’incredibile storia del funambolo Philippe Petit che, in una calda mattina d’estate del 1974, camminò per più di un’ora lungo un cavo d’acciaio steso tra i due grattacieli più alti del mondo, le Torri Gemelle di New York, sfidando la forza di gravità e il simbolo del capitalismo occidentale.
Il film è The Theory of Everything, in gara con 5 nomination agli Oscar di quest’anno, e racconta del più grande e celebrato fisico della nostra epoca, Stephen Hawking e della sua sfida alla fisica moderna e alla sorte che gli è toccata, la malattia del motoneurone come la chiamano nel film, da noi tutti conosciuta come SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una rara forma di distrofia muscolare, degenerativa, diagnosticatagli a soli 21 anni. Interpretato magistralmente da Eddie Redmayne (Stephen Hawking) e da Felicity Jones (Jane Wilde) LA TEORIA DEL TUTTO non è un solamente un film biografico ma è una grande storia d’amore, quella tra Stephen e Jane, scienze lui, lettere lei, credente lei, ateo lui, che, per quell’altra teoria che gli opposti si attraggono, s’innamorano e combattono insieme una vita che diventa lunga nonostante le prospettive iniziali.
Le domande sono: è’ possibile spiegare l’origine dell’universo?
E ancora: è’ possibile trovare la formula matematica, l’equazione perfetta, che spiega interamente e collega assieme tutti i fenomeni fisici conosciuti?
Le risposte scientifiche arriveranno tra dolori e successi, stanchezza ed entusiasmo e grazie all’amore di Jane, 3 figli e l’accettazione di un corpo sempre più indebolito dalla malattia a cui non arrendersi. La teoria del tutto non è solo l’equazione matematica perfetta ma è la visione della speranza che la vita è tutto e che, per quanto sembri brutta, finché ce n’è, c’è speranza.
Trailer // LA TEORIA DEL TUTTO
Martina Caldo