MORIRE DI CALORE
C’è chi muore d’amore, anche se il Massimo Ranieri di Rose rosse cantava che d’amore non si muore. C’è chi muore di invidia, chi muore di fame, chi muore di vecchiaia, chi di malattia. Poi c’è chi muore di calore.
Che calore, che calore, come cuoce il sole… Le parole e musica di Pino Daniele, al netto della chiattona, devono essere state la colonna sonora della strage di Orbetello.
Nell’anno del Signore 1956, quello della lettera di Totó, Peppino e la malafemmina, vi fu una grande moria delle vacche (come voi ben sapete).
In questa caldissima estate 2015 c’è stata la moria dei pesci: nella laguna di Orbetello sono spirate 200 tonnellate di orate, spigole e sogliole. Bollite a bagnomaria, in un metro di profondità dell’acqua senza più ossigeno a 34 gradi centigradi, per un totale di 15 milioni di euro di danni alla comunità peschereccia locale. Il sindaco di Orbetello ha chiesto lo stato di calamita naturale. C’è da meravigliarsi che qualche genio italico della truffa non abbia ancora pensato di inscatolare tutte quelle carcasse ittiche in confezioni speciali vendendole come pesci precotti.
Che calore, che calore, come cuoce il sole…
Forse non è la colonna sonora giusta. A ben guardare i più informati escludono la teoria eliocentrica come causa della moria dei pesci. La responsabile di questo sterminio sarebbe l’anidride carbonica. Pare che la Terra si stia troppo gonfiando di questo gas tossico a causa delle emissioni inquinanti delle centrali elettriche a carbone e dei CFC, i cloro-fluoro-carburi, responsabili del buco dell’Ozono.
Questo calore è una camera a gas. Gianna Nannini potrebbe essere più appropriata a musicare l’inferno di questo caldo assassino.
Tutto ciò sta determinando un epocale cambiamento climatico: la terra si surriscalda, i ghiacciai perenni dei poli si sciolgono, provocando innalzamento di livello degli oceani, precipitazioni sempre più catastrofiche con cicloni e uragani, sparizione di ecosistemi per il cambio delle temperature, incremento delle patologie asmatiche soprattutto nei bambini.
Una delle teorie sull’estinzione dei dinosauri parla di uno stravolgimento climatico. Di questo passo si estinguerà di certo qualche altra specie.
A proposito di teorie, una commessa molto carina di un negozio di scarpe mi ha raccontato la sua: fa più caldo in città perché ormai tutti hanno il condizionatore, che crea aria fresca dentro gli appartamenti e sputa fuori quella calda.
Se n’è accorto pure Barak Obama, il presidente degli USA, che ha dichiarato di voler dare il massimo sostegno alla Conferenza Mondiale sul clima che si terrà entro l’anno a Parigi. Peccato che fino ad oggi gli Stati Uniti non abbiano aderito al Protocollo di Kyoto, che dal 1997 tenta di accordare i paesi del pianeta a ridurre il riscaldamento globale mediante la restrizione dell’utilizzo dei gas serra. Forse leggendo le pulsioni ecologiste di Papa Francesco nell’ultima enciclica anche il Presidente americano si é convinto a salvare la natura dalle nocive emissioni inquinanti. Meglio tardi che mai. Bisognerà verificare se tra i finanziatori della prossima corsa alla Casa Bianca prevarranno ancora gli industriali delle centrali a carbone o i fautori delle energie alternative, soprattutto eoliche, fotovoltaiche e da biomasse.
Sarà dal prossimo più illustre abitante di Washington che dipenderà la sopravvivenza delle spigole e delle orate di Orbetello, quei pescioloni che vediamo adagiati sul letto di ghiaccio e alghe verdi sui banconi del supermercato con l’asticella del prezzo conficcata nel corpo squamoso e l’occhio bombato, turgido che indica la freschezza.
Dipenderà da questa corsa verificare se di calore si muore o non si muore.
Dino Falconio