MUMMY CINEMA. A Bologna al cinema con i bebè
E’ tornato il silenzio in casa e posso finalmente scrivere il mio pezzo per Lovepress. Sono stati 15 giorni di allegria e confusione questi ultimi, con mia sorella e i suoi tre figli venuti a farmi visita da Bologna. L’ultima arrivata ha appena due mesi. Io bambini non ne ho e posso solo immaginare cosa sia la fatica quotidiana. Diciamo che, con la recente convivenza, per un po’, all’immaginazione, si è sostituita una complessa realtà. E così tra nottate, poppate, capricci, giochi e risate il tempo è volato. Ma la domanda è: per queste mamme tuttofare, inarrestabili e indistruttibili, dopo le nanne, dopo le pappe, dopo le cacche e tutto il resto, è previsto anche un po’ di svago? In verità no, anche solo andare al cinema, per esempio, diventa un’impresa.
Ma proprio da Bologna arriva eco di una splendida iniziativa a confortare le mie preoccupazioni sull’abbrutimento post-partum di sorelle e amiche. Si chiama ‘Mummy Cinema’, prevede quattro appuntamenti dall’1 febbraio al 15 marzo, verso le 10.30, presso il cinema Odeon di via Mascarella, dove sono previste proiezioni baby-friendly, aperte alle mamme (ed ai papà) con neonati tra gli 0 e i 18 mesi (eventualmente anche più grandi a discrezione dei genitori). Le proiezioni saranno riservate, si potranno portare in sala i bambini, le carrozzine, si potrà allattare tranquillamente e i bagni saranno dotati di fasciatoi e scaldabiberon. Le luci in sala resteranno soffuse e l’audio ribassato. Bandite le preoccupazioni per qualche pianto o urletto, le mamme potranno scegliere addirittura cosa vedere fra una rosa di titoli tra nuove uscite e film meno recenti persi per impegni ‘materni’. Per votare il film che si desidera vedere basta andare sulla pagina www.facebook.com/MummyCinema. L’idea è stata sviluppata da Laurell Boyers‐Bastiani, giornalista e ideatrice dell’ormai noto gruppo facebook Social street Residenti in Via Fondazza di Bologna. A Napoli nel frattempo chiude un altro cinema, lo storico Arcobaleno del Vomero. Mi auguro che le ‘visioni disturbate’ baby-friendly di Bologna si diffondano presto anche in altre città e soprattutto che il cinema, inteso proprio come spazio fisico da vivere, diventi luogo di incontro, scambio, confronto, funzionante nei quartieri a tutte le ore e aperto a tutti, mamme, bambini, anziani, studenti, appassionati e paganti del week-end. Chissà, forse così qualche chiusura si potrà evitare.
Martina Caldo