NABILAH. Quel sogno portato dal mare che aiuta il mondo a sognare…
Luoghi che nascono per diventare spazi in cui la gente si incontra come se si incontrasse altrove. Nulla cambia. E luoghi che invece rivelano una o più anime. E qua capisci che ci si può innamorare di un posto, eccome. Lola Forbest, la protagonista di Gloss, al Nabilah ci ha lasciato il cuore. La sera del concerto in anteprima nazionale dei Planet Funk, che qui hanno presentato il loro nuovo Great Shake (2011). In quella stessa veranda dove una sera qualsiasi, di un’estate qualsiasi, si sono ritrovate le star di Hollywood Hill Harper, Jesse Metcalfe, Omar Benson Miller e Robbie Jones, come “racconta” una fotografia trovata dall’agente CSI Patrick Portello.
Questo è il Nabilah. Un luogo capace di lasciarti in bilico tra finzione e realtà. Un luogo da romanzo. O, meglio, da giallo glam.
Sognare a occhi aperti è un vizio di Luca Iannuzzi. Immaginare forme, colori, concetti emozionanti è una virtù, che grazie anche al fratello Antonello diventa sostanza. Nasce così il Nabilah, uno dei più eleganti beach club del mondo, sulle rive di via Spiaggia Romana a Bacoli. E al Nabilah sono seguiti anche Archivio Storico e Mente+Locale… ma questa è un’altra storia.
Torniamo in riva al mare, lì dove gli antichi romani avevano stabilito la loro residenza estiva, dopo guerre e conquiste, si riposavano dove la storia ha definito gli “ozi di Cuma”.
ll Nabilah nasce da un sogno, dunque: avere un piccolo bar sulla spiaggia e passare le serate con gli amici. Tutto ha inizio con qualche divano, qualche drink e l’immancabile musica…
Dalla passione per il design e l’arte contemporanea arrivano al club elementi d’arredo esclusivi. Nasce così il ricercato salotto di una bella villa sul mare pronta ad accogliere gli ospiti. C’è un prato naturale che si nutre di acqua di mare proprio come gli alberi di origine orientale, i tamarix, che decorano alcuni angoli della spiaggia. Suggestivo e trend, l’aperitivo della domenica al tramonto con l’arrivo delle barche che, dopo una giornata a largo, ormeggiano poco distanti dalla riva.
E la notte del club si traverse ad hoc con dj set internazionali e party esclusivi che raccontano la storia di terre lontane! Artisti internazionali si alternano sullo sfondo incantato di uno dei tramonti più suggestivi del pianeta. Gilles Peterson, in un’intervista rilasciata al The Guardian, lo cita tra i suoi preferiti insieme ai Mercati Generali di Sicilia e al New Morning di Parigi. Del Nabilah, in particolare, Gilles dice: “Non sembra un club italiano. Ha una cultura molto easy e la gente trasmette un’energia incredibile. Il posto è bellissimo e il tramonto ha qualcosa di molto speciale. Tutto è in linea con il life style di Miami”. Boy George, dal canto suo, ospite del club tre anni fa, dice “non sarei mai voluto andare via da lì”. Chi non ricorda la spina staccata alle 6 del mattino quando l’ex Culture Club, microfono alla mano, dedicava al Nabilah ’O sole mio?
Pier Paolo Petino