OSCAR 2014. Con il fiato sospeso per Servillo e Sorrentino

Il mio primo articolo per Lovepress è stato: LA GRANDE BELLEZZA. L’eleganza made in Naples. Avevo visto il film già due volte. Ne ero stata rapita. Gli Oscar erano così lontani che non potevo immaginare se non sognarne la candidatura.

Venerdì sera, al cinema Astra di via Mezzacannone a Napoli, aspettavo, tra gli ospiti, il produttore di Teatri Uniti, Angelo Curti. Che non arriverà. Dovrò rinunciare al galante baciamano con cui usa salutare le signore e il pubblico in sala dovrà fare a meno della sua testimonianza per il film di Giovanni Cioni dal titolo PER ULISSE in programma ad Astradoc. Assente giustificato Angelo, ha raggiunto gli altri a Los Angeles, per la notte degli Oscar.

Gli altri sono Paolo Sorrentino, quel ragazzo nato e cresciuto nel mio stesso quartiere, per cui tifo da sempre, da quel 2001, anno di uscita del suo primo e folgorante film L’UOMO IN PIU’; sono Nicola Giuliano, anch’egli napoletano, volto e anima della Indigo film, che ho avuto la fortuna di avere come docente per una lezione indimenticabile sul ruolo del produttore al master in Management degli Eventi culturali che ho conseguito qualche tempo fa; sono Toni Servillo, l’attore che tutto il mondo ci invidia, adesso sul red carpet del Kodak Theater all’Hollywood and Highland Center, in passato tante volte su ‘red carpet’ inventati in periferia o al centro storico qui a Napoli da chi insiste e resiste a fare cultura tutti i giorni, aldilà dei grandi eventi, con la grandezza e la semplicità tipica degli uomini ‘grandi, oltre che dei grandi professionisti.

Mancano poche ore ormai. Incrociamo le dita e aspettiamo con il fiato sospeso una vittoria che sarà, eventualmente, di Paolo, di Toni, di Nicola ma anche la nostra, vittoria di talenti, veri, made in Naples.

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Martina Caldo