PAGELLA. Per gli scienziati è scritta nel Dna
A Londra, e per la precisone al King’s College, un gruppo di scienziati ha scoperto ciò che migliaia, milioni di studenti in tutto il mondo, affermano da sempre: «i pessimi voti non sono frutto di scarso impegno, bensì di una condanna genetica». Peccato che migliaia, milioni di genitori in tutto il mondo, non se la siano mai bevuta. Eppure, adesso, c’è la prova scientifica di quella che fino a qualche tempo fa sembrava solo una colossale balla. In particolare, lo studio è stato condotto su oltre 11 mila coppie di gemelli e dimostrando che i voti in pagella sono in gran parte dovuti al Dna, mentre le l’influenza dell’ambiente (famiglia, scuola, condizione socioeconomica di appartenenza e così via) ha un peso minore. Perché i gemelli? Perché i gli studi su gemelli sono perfetti per misurare il peso di geni e ambienti su una certa caratteristica individuale, in questo caso le capacità scolastiche. Questo perché, mentre i gemelli identici hanno lo stesso Dna, i gemelli “eterozigoti” condividono solo metà dei geni. Confrontando le performance scolastiche di queste coppie si può dunque risalire al peso di geni e ambiente. In questo caso, quelli che sono ormai dei veri e propri eroi per milioni di studenti, hanno confrontato i voti presi a un esame che in Gran Bretagna si fa a 16 anni e cioè alla fine della scuola dell’obbligo. Guardando le differenze tra i risultati conseguiti da ciascuna coppia di gemelli identici e le differenze di ciascuna coppia di gemelli non identici, gli esperti hanno calcolato che i geni pesano fino al 58 per cento sui risultati scolastici. Facile immaginare che in molti abbiano già messo in un cassetto la ricerca, pronti a tirarla fuori alla fine del semestre. Non servirà per l’assoluzione, ma almeno potrà essere considerata come attenuante generica.
Raffaele Nespoli