PROF. Mancano i fondi, ordinari ridotti di 1/3
Il numero dei professori ordinari si è ridotto di quasi 1/3, l’arruolamento dei giovani é irrisorio, i dipartimenti di Medicina sono svuotati. L’università italiana è ridotta «ai minimi termini». I rettori lanciano un Sos e un pacchetto di proposte in materia di reclutamento. Gli interventi che dal 2009, si sono succeduti sul sistema universitario in materia di finanziamento e, di conseguenza, nel processo di reclutamento hanno determinato un profondo ridimensionamento.
Inoltre l’insegnamento universitario «è al palo per una mancanza di fondi destinati alla docenza e ai ricercatori, oltre che per una costante perdita di autonomia e competitività». Lo scrive in una nota il Cun, Consiglio universitario nazionale che sottolinea come il numero degli insegnanti sia sceso «al minimo storico»: dai 20.000 docenti ordinari del 2006 a 14.500 unità di oggi, il 27% in meno. I professori associati sono passati da 19.000 del 2006 a 16.000 di oggi, il 16% in meno. Per il Cun sono «necessarie procedure più snelle per il reclutamento, come negli altri paesi europei. La legge italiana è invece piena di punti critici».
Tornando ai dati, a oggi i ricercatori più meritevoli, abilitati recentemente all’insegnamento, sono complessivamente 22.462 (su 36.367 domande per professori associati sono stati abilitati in 15.502 cioè il 42,6% e, su 16.038 domande per professori ordinari sono stati abilitati in 6.960, il 43.4%) ma «sono al palo perché mancano i fondi per diventarlo effettivamente e l’insegnamento ne risente profondamente». «La legge di riforma universitaria (240/10) e i tagli al finanziamento delle università stanno riducendo drasticamente il numero dei docenti, con una proiezione fino al 2015 di oltre il 22% in media per tutte le fasce», ha affermato Andrea Lenzi, presidente del Cun.
Valerio Esca