PROJECT ADAM. Microsoft punta sulla reti neurali
Lasciamo per un attimo da parte la fantascienza. Niente supercomputer che chiacchierano con esseri umani, magari anche con qualche battuta di spirito. In fatto di intelligenza artificiale siamo ancora ben lontani da risultati simili, ma i risultati presentati da Microsoft nel corso di un evento pubblico sono comunque sorprendenti. Grazie al progetto Adam, i ricercatori sono riusciti a replicare, per un singolo argomento, il meccanismo con il quale funziona la nostra mente. Il tutto creando per la macchina una competenza enciclopedica, fornendole poi un algoritmo che le da la capacità di applicare questa conoscenza a un’operazione di riconoscimento delle immagini. Nel caso specifico i cani. I programmatori hanno realizzato un database da 14 milioni di foto e le hanno abbinate a una serie di metadati, affidando poi al deep-learning (motore di ricerca appositamente realizzato) il compito di fare la magia. Ovvero di riconoscere le specie in oggetto. Questo in altre parole significa aver creato una rete neurale da 2 miliardi di connessioni, ottimizzata in modo tale da girare su un numero di server 30 volte inferiore quello comunemente utilizzati per questi esperimenti, ma con una velocità di esecuzione dei comandi superiore di 50 volte. Ora, che un computer sia capace di riconoscere dei cani magari non importa molto a nessuno, ma è chiaro che le stesse capacità potrebbero essere applicate a molti altri campi della vita. Ad esempio, un domani potrebbe essere possibile far vedere un neo sospetto al nostro pc, e sapere subito se è il caso di intervenire o se invece possiamo stare tranquilli.
Raffaele Nespoli