PUCCINI. Torna al San Carlo con la favola cinese di Turandot
L’ultimo capolavoro (incompiuto) di Giacomo Puccini, il dramma lirico su libretto di Renato Simoni e Giuseppe Adami ispirato all’omonima fiaba teatrale Turandot di Carlo Gozzi, torna sul palcoscenico del massimo partenopeo in una versione per la regia Roberto De Simone, ripresa per l’occasione da Mariano Bauduin. Da sabato 21 marzo (turno A) e sino al 1 aprile, otto repliche per l’allestimento che manca dalle scene sancarliane dal 2008.
Sul podio, alla guida di orchestra, coro e coro di Voci Bianche, il noto direttore d’orchestra slovacco Juraj Valčhua, per la prima volta in scena alla direzione di un’opera lirica. A dare vita alle vicenda della crudele principessa cinese e della sua dolce schiava, un cast di alto livello vocale che vedrà alternarsi Jennifer Wilson e Elena Pankratova (Turandot), Riccardo Zanellato e Michail Rissov (Timur), Marcello Giordani e Carlo Ventre (Calaf), Eleonora Buratto e Carmen Giannattasio (Liù) con Enrico Marrucci, Cristiano Olivieri e Massimiliano Chiarolla nei ruoli di Ping, Pang e Pong. Accanto ai personaggi, a raccontare la fiabesca e affascinante Pechino di un tempo che fa da sfondo ai cpricci di amore e morte della bella Turandot, le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Odette Nicoletti.
Paola de Ciuceis