PUGLIA SOUNDS un MODELLO DI MUSICA & BUSINESS
Puglia Sounds è il programma per lo sviluppo e la promozione del sistema musicale pugliese che la Regione Puglia, Industria Turistica e Culturale – Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali nell’ambito del fondo di sviluppo e di coesione 2007-2013, ha affidato al Teatro Pubblico Pugliese.
Puglia Sounds ha utilizzato i fondi dell’Unione Europea denominati FESR del 2007-2013 e così dal 2010, valorizza il patrimonio musicale regionale. La visione che ha mosso il programma, risponde a un’idea politica chiara: “La cultura come uno strumento che produce posti di lavoro”. Consapevoli dell’enorme patrimonio culturale di artisti, festival e case discografiche del territorio, è stato lampante che cultura e turismo potessero essere due elementi di sviluppo di queste terre. Un vero e proprio programma per la promozione, lo sviluppo e la diffusione dell’intera filiera del sistema musicale. Le linee d’ in tervento di Pu glia Sounds se guono principal mente tre filoni: Export, per la promozione del la musica puglie se in Italia e all’estero e l’internazionalizzazione del sistema musicale regionale; Live, per il sostegno e consolidamento dell’attività musicale sul territorio; e Record, finalizzata alla creazione e promozione di nuove produzioni discografiche (178, per la cronaca). A questi tre assi si è aggiunto poi il salone dell’innovazione musicale, il Medimex, (la più grande fiera musicale italiana) che ogni anno ospita nomi della scena italiana e internazionale, operatori del settore provenienti da 30 paesi (30% delle presenze complessive), associazioni di categoria, festival, etichette discografiche, media di settore e pubblico.
Oltre alle relazioni strette con i grandi eventi internazionali, il programma ha fatto sistema sul territorio. Attraverso uno specifico avviso pubblico in cinque anni sono stati raggruppati in rete 106 festival – per un totale di oltre mille spettacoli sostenuti – con l’intento di creare poli musicali distribuiti sull’intera regione, ottimizzare le risorse, ampliare l’offerta e rendere maggiormente attrattiva la proposta turistica della regione. Musica e turismo, l’una il volano per l’altro. La musica è stata considerata come strumento sociale e come comparto economico. Ora sulla scia dell’esempio vivido e lampante, la prova provata che questo modello funziona, credo che Napoli, e la Regione Campania, non abbiano altro da fare che benchmarking nei confronti di questo progetto, adattarlo al proprio territorio e adoperarsi in tal senso. I prossimi FESR , i prossimi stanziamenti europei, potrebbero ridare vita ed economia ad un intero comparto, quello della musica e della canzone napoletana famosa in tutto il mondo, in una città come Napoli e una regione come la Campania che non ha nulla da invidiare ai fratelli pugliesi. A loro, chapeau!