REFERTO SEPOLTO ALLE POSTE. Donna ritarda le cure del tumore
Ci sono voluti i carabinieri per riuscire a recuperare e poi consegnare ad una donna, in attesa di un responso ospedaliero, la lettera con la diagnosi. Il documento era infatti finito «sepolto» tra la posta arretrata dell’ufficio postale di Mareno di Piave (Treviso) che, anche per una carenza nell’organico dei portalettere, ha avuto difficoltà a smaltire la corrispondenza. Un ritardo che ha costretto una 42enne trevigiana, che il 19 dicembre aveva effettuato una serie di analisi all’ospedale di Castelfranco (Treviso), a iniziare con circa un mese di ritardo la chemioterapia. La vicenda è ora al centro di una forte polemica e sarà probabilmente oggetto di una denuncia annunciata dalla donna. Sull’episodio – pare il fatto più eclatante di una situazione di difficoltà nel recapito della corrispondenza che andrebbe avanti da alcune settimane – Poste Italiane si è detta «profondamente rammaricata» e ha fatto «le sue scuse più sincere alla signora per l’accaduto». «Il ritardo – è stato spiegato – scaturisce da una serie di circostanze concomitanti. Originate da un picco di lavorazioni per via delle festività natalizie e dalla improvvisa assenza di numerosi portalettere. A causa di questo, il plico – affrancato il 31 dicembre scorso – è rimasto depositato nell’ufficio postale in attesa di consegna».
Valerio Esca