ROBOT. Quando la realtà supera la fantascienza
Purtroppo, o per fortuna (dipende dai punti di vista), non siamo ancora arrivati a robot dalle sembianze umane. Anzi, diciamo che al momento l’involucro non è la priorità, ed è anche comprensibile visto che le sfide da vincere per ora sono “equilibrio”, “abilità” e “intelligenza”. E la strada è ancora lunga. Frugando tra le pieghe del web si può però incappare in filmati che ci raccontano di una realtà già molto vicina alla fantascienza, con robot che già incominciano a somigliare a uomini e animali, e che di certo sono già capaci di svolgere in autonomia molti compiti. In particolare c’è un nome che torna di continuo quando si vuole scoprire di più di questo mondo: Boston Dynamics. Per gli amanti della fantascienza si tratta dell’equivalente della OmniCorp, solo che qui non siamo a Hollywood e non ci sono effetti speciali. C’è invece di mezzo l’esercito Usa, che ha già intuito le immense potenzialità di queste “macchine”. Prendiamo ad esempio due modelli.
LS3 è un robot che si trova a suo agio nei terreni accidentati ed è progettato per andare ovunque si possano muovere a piedi marines e soldati, aiutandoli a portare carichi pesanti. Basti penare che ognuno di questi bestioni può trasportare più o meno 180 chili di attrezzi, oltre a carburante sufficiente per una missione di 20 miglia e 24 ore. La cosa inquietante, o affascinante (ancora una volta dipende dai punti di vista) è che questo robot segue automaticamente il suo leader, perché è perfettamente cosciente della propria posizione e di quella della squadra grazie ad un sofisticato sistema di visione artificiale e a un sistema di posizionamento globale Gps. Dal portale della Boston Dynamics scopriamo anche che dal 2012 il robot ha iniziato un test di due anni sul campo. Dunque, presto lo potremmo vedere impegnato in missioni operative.
PETMAN è invece un robot antropomorfo, e a vederlo nelle immagini di laboratorio è veramente impressionante. E un po’ come se fosse l’evoluzione ultratecnologica di un manichino da test, e chi sa che non sia anche un lontano cugino di qualcosa che prima o poi vedremo girare nelle nostre città. Nel vederlo in azione colpisce la sua capacità di trovare l’equilibrio e muoversi liberamente, camminare e piegarsi. Forse a renderlo un po’ inquietante è anche la tuta che indossa, di quelle necessarie in zone dove sono state usate armi chimiche. Petman è anche capace di simulare la fisiologia umana controllando la temperatura, l’umidità e la sudorazione. Manca solo la parola, ma probabilmente si sta lavorando anche a quella.
Raffaele Nespoli