ROMA. Al Chiostro del Bramante apertura straordinaria sino alle 24 per l’ultima settimana di Escher
Semplicemente “Escher”. E’ questo il titolo della antologica dedicata al genio olandese Maurits Cornelis Escher che, in soli due mesi di esposizione ha chiamato a raccolta a Roma, al Chiostro del Bramante, oltre 200mila visitatori richiamati dal fascino della ricerca di quello che non si può definire solo un artista, piuttosto un vero e proprio intellettuale. Un’occasione per vedere da vicino “Mano con sfera riflettente”, “Giorno e notte”, “Atro mondo II”, “Casa di scale (relatività)” tanto per citare solo qualcuna delle più famose tra le sue opere. Per vederle, queste come l’intero corpus di 150 opere messe insieme per l’occasione, c’è tempo ancora una settimana (sino al prossimo 22 febbraio). Ultimissimi giorni, dunque, ma con apertura straordinaria sino alle 24 (ultimo ingresso ore 23) visto e considerato in quanti hanno, ad ora, accordato la loro preferenza alla mostra. I ritardatari, però, quelli che non riusciranno a rispondere nemmeno a quest’ultima chiamata, potranno rifarsi a Bologna, dove la rassegna approda, nelle sale di Palazzo Albergati, dal prossimo 12 marzo. A cura di Marco Bussagli, l’esposizione mette a fuoco l’originale linguaggio artistico dello scultore, incisore e grafico noto specialmente per le incisioni su legno, litografia e mezzetinte, opere dalla fortissima componente matematica nelle quali, attraverso costruzioni a dir poco impraticabili, rappresenta per immagini le possibili esplorazioni dell’infinito. Amatissimi da logici, matematici, fisici e da scienziati di ogni genere per l’uso razionale di poliedri e distorsioni geometriche che propongono, i lavori di Escher guardano alla natura da un punto di vista assolutamente insolito, quasi magico e, proprio per questo, conquistano anche il grande pubblico: per gli effetti paradossali che mostrano.
Paola de Ciuceis