STAMPANTI 3D. Quando i sogni prendono forma
Una decina di anni fa, non un secolo, pensare ad un mondo fatto di smartphone, iPad, shermi 3D e cose simili avrebbe scatenato la fantasia di tutti gli appassionati di fantascienza. In pochi avrebbero scommesso che queste innovazioni si sarebbero radicate al punto di diventare scontate nella vita di tutti i giorni. Oggi addirittura siamo andati oltre, adesso l’ultimo desiderio dei ragazzini hi-tec è quello di avere a casa una stampante 3D. E non si tratta di un desiderio irrealizzabile, anzi. A conti fatti te la puoi portare a casa con 800 euro circa. Ora, la domanda che si faranno in molti, compreso chi scrive è: «Cosa si fa con una stampante 3D?». La risposta è ovvia, «tutto e niente». A meno che non si lavori in settori altamente specializzati è difficile credere che si abbia a casa l’esigenza di realizzare in computer grafica qualche oggetto che poi si possa stampare. Ma il fatto è che si tratta di una tecnologia così bizzarra e innovativa da diventare irresistibile. E di soli i primi “complici” di questo acquisti folli sono i papà, che con la scusa di rendere felici i figli si concedono un biglietto di sola andata per l’Isola che non c’è. Molto meno felici le mamme, alle quali comunque non verrà mai rivelato il vero prezzo di acquisto. Al di là di questo, istallata e montata, la stampante 3D è capace di vere e proprie magie. Grazie ad uno speciale filo di plastica (che costa una ventina euro al chilo) e a una precisione che spacca il millimetro il macchinario è in grado di riprodurre con la massima fedeltà ogni oggetto che non superi i 20 centimetri per venti. Certo seve anche la capacità di realizzare i progetti, ma questa può sarà certamente un’ottima scusa per comprare anche uno scanner 3D. Costa un bel po’, ma a quel punto la macchina dei sogni sarà veramente completa.
Raffaele Nespoli