SPECIALE NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA. Euridice e Orfeo secondo Valeria Parrella
Inno all’amore eterno, il mito di Euridice e Orfeo approda al Festival nella lettura di Valeria Parrella che aggiunge, a quelle dei numerosi altri e autorevoli, anche la sua personale interpretazione del fatale gesto di Orfeo. In un allestimento per la regia di Davide Iodice, con Michele Riondino, Federica Fracassi, Davide Compagnone, Raffaella Gardon - in scena al Teatro Belllini domani, martedì 23 (e in replica mercoledì 24), ore 21.30 - la visione contemporanea della Parrella parte dalla consapevolezza che ciascuno ha un propria idea sul voltarsi di Orfeo lungo il tragitto dall’Oltretomba verso il sole: ”Gluck, Anouilh, Cocteau per le scene, ma anche Bufalino, Pavese: ognuno ha una risposta diversa su quell’ultimo voltarsi di Orfeo, sul perché lo fa. Commovente il passaggio di Rilke, forse tratto dalla visione di un bassorilievo custodito qui, nel Museo Archeologico di Napoli”. Ma anche la tradizione di Virgilio nelle Bucoliche e Ovidio nelle Metamorfosi che tramanda “respexit” un verbo, che non ha un equivalente in italiano, ché significa “si voltò indietro” e che contiene in sé anche la radice del “respectum”, del rispetto. “Io, sottolinea l’autrice, ho scritto una novella che diventa un testo teatrale, una storia non realistica: piuttosto orientata alla filosofia e alla psicologia della perdita e dell’elaborazione del lutto”.
Paola de Ciuceis