TUMORE AL SENO. Nuove speranze da un farmaco “a bersaglio”
«Campania, maglia nera per l’incidenza tumorale, anche per quanto riguarda il cancro al seno». Capita di scrivere e leggere notizie come questa e ci si sorprende, non per il fatto che sia così. No, ci si sorprende di non essere sorpresi. Ok, il gioco di parole non suona bene, ma il concetto è chiaro. Siamo così inguaiati che ormai non ci scandalizziamo più. E questa è la cosa veramente grave. Allora meglio correre ai ripari e cercare almeno un lato positivo nella notizia. Fortunatamente c’è. Sembra infatti che un nuovo farmaco in commercio abbia aperto il campo a nuovi scenari terapeutici. «Everolimus (questo il nome del farmaco) è positivo al recettore per gli estrogeni e HER2 negativo». Detta così non è che si capisce tanto, ma tradotta ha già un suo senso. In pratica è perfetto per tutte le donne che sviluppano una resistenza ai trattamenti. Concretamente, negli studi clinici, Everolimus si è dimostrato in grado di raddoppiare la sopravvivenza libera da progressione, con un buon profilo di tollerabilità e una qualità di vita preservata, aprendo così nuove prospettive per migliaia di donne spesso giovani e professionalmente attive che combattono contro un tumore al seno in fase avanzata. Non sarà la scoperta del secolo, ma è certamente un bel passo avanti e una speranza in più per tutte le donne che lottano contro questa malattia. Il tumore al seno, non dimentichiamolo, è ancora oggi la prima causa di morte nelle donne sotto i 55 anni di età.
Raffaele Nespoli