Voleva diventare famoso a tutti i costi. CE L’HA FATTA!
Vincenzo Carbone, 20 anni, in arte Enzo di Palma, neomelodico emergente del suo paese in provincia di Napoli, aveva puntato insieme a tutta la famiglia sulla sua carriera artistica con un certo piglio. C’è da dire che negli ultimi anni la scena musicale è cambiata molto. E’ virata sul rap anche una grossa fetta di pubblico che seguiva i neomelodici, e se non vuoi perdere i consensi, i fan, le cerimonie, le comunioni, e le varie feste di piazza, devi necessariamente adattarti, riciclarti, reinventarti. In questo scenario decide di muoversi la famiglia Carbone, il padre Massimo (53 anni) e i figli Luigi (26 anni) e Vincenzo (20 anni) “l’artista”, progettando un lancio attraverso una collaborazione artistica con il fenomeno del rap italiano Clemente Maccaro in arte Clementino.
Negli ultimi tempi questo fenomeno ormai alla deriva dell’ondata rapmelò ha riacceso qualche miraggio, nei cuori degli ultimi speranzosi, forse dopo che lo stesso Clementino collaborò con i giovanissimi fratelli Desideri, Salvatore e Giuliano, figli di Nico, decretandone un successo in visibilità, e che in effetti ha trasformato i due figli d’arte in due piccole star del mondo neomelodico.
Così i Carbone devono aver pensato, “ecco, basta convincere un Big a fare un featuring e possiamo portare il nome di Enzo di Palma fuori dai confini del paese, diventare noti, avvicinare palcoscenici più prestigiosi del prediciottesimo di Consuelo, Natasha, Jessica e Mariarca”. Il problema è sorto dopo il rifiuto dell’artista di Camposano di Nola, nel concedere una collaborazione artistica al neomelodico Di Palma.
Le pressioni verso il cantante di ‘O Vient sono diventate presto minacce nei suoi confronti, della sua famiglia, dei suoi familiari e del suo staff, culminate con atti intimidatori: dallo speronamento dell’auto del cantante in viaggio verso un club per una serata all’incendio doloso della stessa auto del campione di freestyle dopo il quale lo stessso Clementino dichiarò: “Eccomi qui! Visto il lavoro che faccio non sono abituato a stare zitto, piuttosto mi faccio ammazzare…Ho pensato .. Che faccio posto le foto? E poi? Cosa succederà? Ma il coraggio deve far parte della mia vita altrimenti non si va avanti.. Bene..”.
Clementino denuncia, scattano le indagini, e ieri le manette ai suoi tre estorsori (ai domiciliari). Si conclude così una brutta vicenda che ha turbato senz’altro l’animo di un ragazzo che è riuscito a venir fuori con il suo talento, che difronte a queste arroganti pretese e violenze trova il coraggio di denunciare, ma non può che restare amareggiato. Noi esprimiamo tutta la nostra solidarietà a Clementino e alla sua famiglia. Al signor Vincenzo Carbone alias Enzo Di Palma che dire?… Beh la campagna per il lancio artistico non è proprio quella che aveva programmato con la sua famiglia probabilmente ma l’obiettivo è stato raggiunto ugualmente: ora è quantomeno riconoscibile.