ROMA/CAVA DE’ TIRRENI. Tutti pazzi per Chagall

Tra gli artisti più amati del Novecento, Marc Chagall e la sua opera rivivono in due rassegne – una a Roma e l’altra a Cava de’ Tirreni (Salerno) – che ne mettono in mostra aspetti diversi ma ugualmente affascinanti per gli appassionati cultori del suo mondo fiabesco scandito da scene bibliche, favole, figure mitologiche e creature vivente.

A Roma, al Chiostro del Bramante (sino al prossimo 26 luglio), con “Chagall. Love and life” a cura di Ronit Sorek, si ammirano i lavori della collezione dell’Israel Museum di Gerusalemme, 140 tra disegni, olii, gouache, litografie, acqueforti e acquerelli che ne raccontano l’originale poetica animata dal suo grande amore per la moglie Bella e dalla commistione delle tre culture base della sua formazione: quella cultura ebraica, quella russa e quella occidentale, in particolare francese (Chagall era un ebreo russo naturalizzato francese. Una raccolta che, donata al museo israeliano dallo stesso artista e dalla figlia Ida, ne tratteggia il profilo artistico e spirituale in 8 sezioni che ne illustrano il carattere poliedrico, la varietà di temi che era solito affrontare e l’intenso rapporto che nella sua opera esisteva tra arte e letteratura, linguaggio e contenuto.

Al Marte di Cava de’ Tirreni, invece, “Marc Chagall. Segni e colori dell’anima” (sino al prossimo 28 giugno) a cura di Ada Patrizia Fiorillo, in ideale continuità con la grande retrospettiva che Milano ha dedicato di recente all’artista, pone l’accento sulla sua opera grafica proponendo un viaggio tra le linee e la magia dei colori di Chagall per svelare al pubblico l’immaginario senza limite e le sue divere anime attraverso una selezionata scelta di 77 tavole, tra litografie e acqueforti, realizzate tra gli anni ‘20 e i ‘50. Un percorso in 5 cicli arricchiti, per tutto il periodo della mostra, da rappresentazioni teatrali, documentari, proiezioni cinematografiche, concerti, incontri, workshop.

Paola de Ciuceis