CHAMPIONS, LA JUVE PERDE LA SESTA FINALE. Si inchina a un Barcellona stellare (3-1) che conquista il triplete
Ha il sapore amaro questa notte, una notte a Berlino per una partita, non una partita qualunque, una finale di Champions League giocata e persa dando l’anima con orgoglio e correttezza. E’ l’epilogo di Juventus-Barcellona. Un match dove le due squadre hanno lottato fino alla fine nonostante la superiorità degli spagnoli. Non sono bastati per i bianconeri cuore, voglia di vincere e impegno. Ha vinto la squadra favorita, la squadra che da circa 10 anni, se non di più, gioca il miglior calcio mondiale. La Juventus che ci ha provato, ha reagito alla prima rete di Rakitic (al 4’) segnando il pareggio con Morata, poi di nuovo sotto per un gol di Suarez. Ma come si dice, la speranza è l’ultima a morire e allora tutti in attacco, palla in area, ma Neymar in contropiede segna il gol che porta la Coppa a Barcellona. 1-3 questo è il verdetto finale.
Finisce con le lacrime di Pirlo, il sorriso di Xavi che ha giocato l’ultima partita con il “suo” Barcellona, la delusione di Buffon, che ha dimostrato di essere ancora una volta,uno dei migliori portieri al mondo, salvando più volte il risultato. Finisce con i complimenti di Del Piero, Agnelli, di tutti i tifosi che si sono fatti trovare in aeroporto per continuare a sostenere la loro squadra, ma soprattutto i complimenti del Barcellona che con un tweet rende omaggio ai bianconeri: “Il valore dei titoli lo dà anche la portata degli avversari. Forza Juve!”. Secondo “triplete” per il Barcellona, mai successo nella storia, a dimostrazione del livello della squadra spagnola. Tanta la delusione e l’amarezza sui volti dei giocatori, eppure la sesta sconfitta in altrettante finali tra Coppa dei Campioni e Champiosn Leagua, non cancella l’annata stupenda del quarto Scudetto consecutivo e la vittoria della Coppa Italia, perché c’è la consapevolezza che questa finale è solo un punto di partenza . Onore alla Juventus che ha dimostrato che il calcio in Italia non è morto, con la speranza che l’anno prossimo in finale ci sia un’altra squadra Italiana e che giochi con lo stesso orgoglio, magari riuscendo a riportare nel nostro Paese un trofeo che manca dal 2010 quando a vincerlo fu l’Inter del “triplete” italiano.
Ludovica Parodi