LEGEND. La doppia prova di Tom Hardy
In un freddo e piovoso mercoledì di marzo, scelgo di accettare l’invito di un amico e di andare al cinema. Non sono un appassionato, anzi frequento il cinema molto poco, ma quando ci vado e scopro un film che merita, penso sia giusto scriverne.
Legend è il film tratto dal libro The Profession of Violence: The Rise and Fall of the Kray Twins del 1972, con la regia di Brain Helgeland che racconta la storia vera, di due gemelli gangster nell’East End di Londra a fine anni 50. I Kray appunto, che pure essendo gemelli, sono molto diversi. Reggie è il gangster lucido e calcolatore. Ronald, quello paranoico e violento.
La loro carriera criminale inizia con piccoli crimini in una città come Londra che nel dopoguerra lasciava molto spazio a droga, gioco d’azzardo ed estorsioni. Il fratello “sano” intraprende una relazione con Francis, sorella del suo autista e la sposa con la promessa di abbandonare quella vita criminale. Nel frattempo i fratelli iniziano una guerra contro i clan rivali per la supremazia sul territorio, riuscendo ad insediarsi su Londra con una presenza importante.
La loro egemonia si rafforza quando la mafia americana decide di investire in case da gioco a Londra entrando in affari con i fratelli Kray. Ma il destino da gangster di successo sta per cominciare il suo declino a causa di Ronald che, in assenza di suo fratello, prende il controllo dell’impero economico ed inizia a lapidarlo con scelte azzardate e senza senso del business. La moglie di Reggie invece che è anche la voce narrante del film, inizia ad impasticcarsi per reggere i dispiaceri causati dal marito e da quella vita che non voleva fare.
Scotland Yard vuole braccare i fratelli Kray, e tutte queste pressioni fanno perdere a Reggie il suo smalto da gangster di successo, arrivando a picchiare sua moglie e ad uccidere in pubblico uno dei suoi uomini. Il declino inesorabile si avvia per i due fratelli malavitosi, i cui titoli di coda ci informano che entrambi sono stati condannati a 30 anni di carcere e deceduti rispettivamente nel 1995 e nel 2000 per un attacco di cuore Reggie e per cancro Ronald.
La bravura dell’attore Tom Hardy è duplice in questo avvincente racconto biografico. L’attore interpreta entrambe i ruoli dei gemelli Kray in maniera magistrale (si è anche gravemente ferito ad una caviglia durante le riprese) che gli è valsa la candidatura come miglior attore al British Indipendent Film Awards, al Satellite awards e al Boston Society of Film Critics. Degna di nota anche la colonna sonora firmata da Cater Burwell.