I Jackson si liberano di Atv per 750 milioni di dollari
Durante una cena nel 1981 a casa McCartney, Michael Jackson era ospite di Paul e di sua moglie , quando gli fu mostrato un librone con la raccolta delle canzoni di cui McCartney deteneva i diritti e il modo in cui questi fruttassero sempre soldi, ogni qualvolta qualcuno le avesse cantate e o suonate alla radio, alla tv o dal vivo o registrate.
Michael Jackson interessatissimo alla cosa, dopo appena 4 anni e una lunga trattativa intercontinentale, acquistò per 46 milioni di dollari la ATV, il più grande catalogo di edizioni musicali al mondo, che conteneva tra le altre, anche quasi tutte le canzoni dei Beatles. L’altro ieri, gli eredi di Jackson, hanno rivenduto questo catalogo alla Sony, che ne deteneva già il 50%, per 750 milioni di dollari, dando il via, al più grande affare intorno alle edizioni musicali.
Qualcuno l’ha definito un vero e proprio colpo da maestro, considerato che la cifra servirà ad azzerare i debiti della società che gestisce la sua eredità (nel 2009 erano 500 milioni di dollari) e ciò che rimane verrà versato a un fondo fiduciario per i suoi tre figli: Prince Michael, 19 anni; Paris Michael Katherine, 17 anni; Prince Michael II detto Blanket, 14 anni. I figli hanno comunque conservato il 10% delle edizioni della Emi Music Publishing e i diritti detenuti dalla Mijac Music, la società che amministra le canzoni di Michael Jackson (e i master di tutte le sue registrazioni.)
La Sony/Atv è il più grande editore musicale al mondo, gestisce i diritti di due milioni di canzoni ed incassa ogni anno 1,2 miliardi di dollari. Un colosso che amministra l’eredità artistica dei Beatles, di Bob Dylan, Lady Gaga, Björk, Shakira, Eminem, Francesco De Gregori. Insomma uno dei veri padroni della musica che proprio negli anni tra l’81 e l’85, con quella operazione del 50% di Atv fu punto di svolta tra musica e business.
Rileggendo la storia, McCartney, insieme alla moglie Yoko Ono, all’epoca del suggerimento dato a Michael, era in trattativa per l’acquisto di Atv, ma la trattativa poi saltò in quanto Yoko Ono avrebbe voluto spendere meno. Credo che Sir Paul, pur essendo l’artista più ricco di Gran Bretagna, questa storia della società di edizioni, se la sia legata al dito, e a Michael non l’abbia maiperdonato per non averlo coinvolto nel business Atv, dopo che lui stesso gli suggerì l’affare.
ph credit // bet.com