THAILANDIA ON THE ROAD. I sei luoghi che non tutti conoscono
La Thailandia è una delle mete da sogno che si dovrebbero vedere almeno una volta nella vita. I grandi monasteri, la pace e i colori della natura lasciano senza fiato. Dopo un viaggio in Thailandia gli occhi tornano carichi di meraviglia e lo spirito si sente finalmente libero. Questione di pace. I pensieri sembrano lontani davanti alle immense statue di Buddha o nella selvaggia flora. Tutte le preoccupazioni affondano, come un sasso nelle limpide acque smeraldo. Questo è il viaggio della vita, una meta che regala intensi e significativi momenti spirituali. I templi sono una tappa d’obbligo, ecco le sei tappe che non possono mancare in un viaggio da sogno.
1. AYUTTHAYA
È uno di quei posti che rappresentano la storia del Paese. È l’antica capitale siamese e conosciuta nell’antichità come una delle più belle città d’Oriente. Rovine di pagode campaniformi in stile Sukhotai si alternano con gigantesche statue del Buddha. Tre corsi d’acqua la circondano, infatti da molti è considerata un’isola. Qui si trovano le celebri rovine che costituirono la capitale dei Re del Siam come il Wat Mongkhon Bophit, che ospita una statua del Buddha di gigantesche dimensioni. Nella città vicina, Phitsanuloke, c’è il tempio di Wat Mahathat, considerato uno dei templi più sacri del Paese dove si trova la celebre testa del Buddha incorniciata tra i rami degli alberi.
2.SUKHOTHAI
Sukhothai è stata la prima capitale della Thailandia, prima di Bangkok. Ha un parco storico molto interessante che si può visitare in bicicletta oppure fittando un tuk tuk, forse è un modo anche vivere un’avventura in più. Al suo interno sono ospitate le rovine dei templi Wat Mahathat, l’imponente tempio del palazzo Reale, il grazioso Wat Sa Sri ed il Wat Sri Sawai, preesistente al regno di Sukhothai ed inizialmente dedicato al culto induista. Fuori dalle mura del Parco, nel Mondop Sri Chum, si cela una maestosa e affascinante statua del Buddha alto ben 15 metri. Un passaggio nel muro del mon-dop conduce in cima alla statua, secondo la leggenda, il re Naresuan parlava ai suoi sudditi nascosto dietro la testa del gigantesco Buddha del Wat Si Chum, facendo così credere loro l’Illuminato gli stava parlando.
3.CHIANG MAI
Sicuramente è una delle più affascinanti città del Paese. È il centro spirituale Buddista tra i più importanti dell’Asia, soprannominata la “Rosa del Nord”. I suoi templi ospitano alcune fra le comunità di monaci più numerose ed attive del Paese. Il Wat Phra Singh, significa il “Tempio del Buddha Leone”, poichè dal 1367 custodisce al suo interno l’immagine del Buddha Leone (Phra Singh). La struttura più antica è il chedi, completamente dorato, che riflette la luce rendendo questo tempio splendente. L’entrata è sorvegliata da due leoni guardiani bianchi con decorazioni dorate, chiamati Singha in Thai, collocati su ciascun lato della scala. Visitare questi luoghi è un modo per assaporare la pace e la tranquillità dell’anima. Il Wat Chedi Luang sarà possibile ascoltare i melodiosi ed idilliaci canti in lingua Pali della comunità monastica ispirati al Dharma, il sacro insegnamento del Buddha.
4. DOI INTHANON NATIONAL PARK
Un modo per iniziare la giornata all’insegna del relax è sicuramente visitare questo stupendo santuario. Un gomitolo di stradine si incrociano fino alla sua sommità a quota 2600 metri. È la vetta più alta della Thailandia. Da lassù è possibile ammirare esotici e strabilianti panorami. La luce tenue e le grandi valli circostanti contrastano con le coloratissime coltivazioni di orchidee. Giunti qui si gli occhi si perdono tra i colori, i sapori di una Thailandia che non tutti conoscono, una Thailandia naturale e affascinante che conquista il cuore.
5. WAT PHRATHAT DOI SUTHEP
Il viaggio prosegue verso il “tempio sulla collina”. Si trova a oltre 1000 m, molti lo hanno paragonato ad una corona sulla testa di un sovrano, forse perché è raggiungibile solo salendo una scalinata di 290 gradini. Costruito nel 1383, domina il lago con numerose costruzioni sacre di stile cinese, thai ed indiano. All’interno del Chedi principale ospita le reliquie del Buddha che gli attribuiscono un valore aggiuntivo. Leggenda vuole che un monaco di nome Sumanathera andò dal re Kuena porgendogli in dono un osso dalle proprietà magiche appartenuto al Buddha. Deciso a costruire un tempio in cui porre la reliquia, il sovrano legò l’osso alla schiena di un elefante bianco e lasciò l’animale libero nella giungla. L’elefante giunse alla cima del Doi Sutheped ed in quel punto esatto venne eretto l’edificio. Due grandi draghi, come guardiani, proteggono la strada che conduce al tempio che ospita sulla sinistra, la statua raffigurante l’elefante bianco che trasportò la reliquia del Buddha. La porta è affiancata da due statue raffiguranti Ganesh, divinità dal corpo d’uomo e dalla testa d’elefante. Il gong è un elemento presente in quasi tutti i templi. Sfregare le mani sulla parte centrale in rilievo fino a farla risuonare è considerato un segno di buon auspicio. Una grande stūpa dorata, si trova nel cuore del complesso che è considerato un luogo di meditazione e venerazione. Moltissimi sono i fedeli che si recano qui per pregare portando fiori di loto e incenso. Lungo le pendici del Doi Suthep si possono ammirare anche le cascate Huey Kaew. Incastonate in un paesaggio mozzafiato, irrompono con forza, gettandosi lungo un’altissima parete rocciosa che spicca alla vista da molto lontano.
Per i più avventurosi non può mancare la vista al bellissimo santuario naturale: “Ob Luang“, definito il “Grand Canyon della Thailandia”. Certo non vi aspettate l’imponenza e maestosità americana, ma a modo suo è un piccolo canyon dove vale la pena visitare le grotte che ospitano alcuni graffiti preistorici.
6.CHIANG RAI
Sulla strada verso Chang Rai inizia la parte più turistica della Thailandia, forse quella più nota. Il famoso campo degli elefanti a Chiangdao attira tutti i giorni tantissimi turisti. Nel campo dopo aver scattato delle foto con gli elefanti viene allestita una dimostrazione di addestramento di questi animali. Tathon si trova adagiata sul corso del fiume Maekok nei pressi del confine Birmano. È una delle tappe che precedono il Triangolo d’Oro, uno dei luoghi più celebri del paese, dove la Thailandia si incontra con il Laos e il Myanmar. Wat Rong Khun è una tappa che non deve mancare in un viaggio in Thailandia. Anche conosciuto come Tempio Bianco, ogni giorno ospita centinaia di persone. L’unicità del Wat Rong Khun è data dal suo (non) colore scelto dall’artista per esprimere tutta la purezza e la virtù di Buddha. Il tempio, interamente costruito in gesso bianco, è abbagliante al primo sguardo. Avvicinandosi è possibile notare piccoli specchietti che, riflettendo la luce del sole, creano dei suggestivi e sfavillanti giochi di luci che lo rendono ancora più affascinante. Due enormi “naga” bianchi accompagnano i fedeli verso il tempio all’interno del quale, è presente la statua di Buddha. Per raggiungere l’edificio centrale si deve attraversare il “ponte della reincarnazione”, questo simboleggia la strada per la felicità che sovrasta la tentazione. Dal ponte è possibile scorgere tantissime mani protese che simboleggiano le anime in pena che stanno sprofondando negli inferi. Un luogo unico, ricchi di particolari che non si riescono a vedere subito e che scorgi in una di quelle tante fotografie fatte nonostante il divieto perché in quel momento scattare una foto rende il tutto più reale, ti concede di portare a casa un piccolo pezzetto di quella meraviglia.
Queste sono solo alcune delle meraviglie di questo Paese, di questo paradiso sulla terra che affascina e sorprende anche quando meno te lo aspetti. Non resta che iniziare una nuova avventura, buon viaggio!