CLASSI COME ZOO. Ecco la scuola 2.0
Come sta la scuola italiana? Viene da chiederselo, non tanto per il fatto che sempre più spesso si sente parlare di “accorpamenti” tra licei, e neanche per le questioni di organico, con docenti che a 40 anni suonati sperano ancora in una supplenza. Viene da chiederselo, dicevamo, perché basta collegarsi a Youtube e digitare la parola “scuola” per trovarsi davanti ad una serie infinita di video allucinanti. Cose che neanche in una produzione di Tarantino sembrerebbero normali. Se i cellulari sono la cinepresa, e portali come Youtube il canale per trasmettere, la scuola è ormai il set di un film al quale non avremmo mai voluto assistere. E non è una questione di essere bigotti, chi vi scrive ha conservato negli anni la capacità di divertirsi, il problema è il livello infimo dei “copioni” e l’assoluta sfrontatezza con la quale tutto viene fatto. A favore di iPhon, chiaramente. Non importa che in classe ci sia o meno l’insegnante, l’unica cosa che conta è fare qualcosa di assolutamente insensato e clamoroso. Si assiste a tutto. Ragazzi che si alzano per l’interrogazione in mutande, coreografie improvvisate in stile “Amici” e scherzi di ogni genere. L’intento, naturalmente, non è quello di divertirsi (che, se anche sbagliato, già sarebbe qualcosa) l’unico scopo è girare qualche frame da caricare su internet e ottenere quante più visualizzazioni possibili. La cosa triste? Il più delle volte le “gag” terminano con le risate della classe e con un accenno di rimprovero da parte di un professore, evidentemente inadeguato al compito che gli si chiede di svolgere.
Raffaele Nespoli