VIAGGIO IN MALAYSIA. Alla scoperta della penisola di Malacca – Kuala Lumpur tra misticismo e sacralità
La Malaysia, terra di confine e di scoperta, è uno stato multietnico con due terzi della popolazione prevalentemente malese, seguita da cinesi e indiani. Il grande senso di condivisione e convivenza civile tra popoli sviluppatosi grazie ad un armonioso e perpetuo “vivere in comune”, rende questa terra un luogo ancora più straordinario, specie per l’incrociarsi delle culture e delle religioni della sua gente.
La religione dominante è quella musulmana ma si spazia tra il taoismo e il buddismo, fino allo shivaismo. E KL senza dubbio contempla pienamente l’equilibrata fusione dei suoi abitanti.
Se avete voglia di vivere un’esperienza spirituale inusuale, iniziate con qualcosa di veramente spettacolare. Lasciatevi la città alle spalle e raggiungete le Batu Caves, straordinario sito a poco più di 20 minuti di taxi dalla capitale. All’interno di una maestosa grotta naturale, proprio nel cuore di un’enorme montagna di formazione calcarea, si trova uno dei templi indù più importanti dello Stato, che si raggiunge salendo una suggestiva scalinata intagliata nella roccia di quasi 300 scalini.
Ad accogliervi prima della scalinata, la bellissima Gold Statue, dedicata a Lord Murugan, la divinità Hindu della guerra e della vittoria, trionfante con i suoi 42 metri d’altezza. Durante la salita è possibile assistere ai riti induisti, con tanto di offerte, benedizioni e suono di tamburi, in un’atmosfera mistica e coinvolgente. Partecipate pure, e lasciatevi segnare la fronte con la cenere. Il tempio è al centro della montagna. Tutto intorno laghetti, statue dorate rappresentanti diverse divinità e un’infinità di piccoli e curiosi macachi affamati che vi ruberanno l’acqua e tutto il cibo che avrete tra le mani.
Ritornate in città, e dirigetevi verso Merdeka Square, cuore pulsante della city. Il luogo, per intenderci, in cui ci si ritrova anche la notte di capodanno per salutare tra i festeggiamenti l’anno nuovo. La piazza è dominata dal bellissimo palazzo del Sultano Abdul Samad, edificio eccentrico e pomposo della fine dell’Ottocento dedicato al Sultano di Selangor che era al potere al momento della sua costruzione. Bello il suo aspetto tipicamente moresco: finestre ad archi, cupole in rame e la svettante torre dell’orologio. Gustatevi l’esterno, non è possibile accedervi per disposizione del Governo malese.
Da Merdeka, pochi passi a piedi e sarete e sarete alla Masjid Jamek, tra le più antiche moschee malesiane. Impossibile non notarla per la sua eleganza e l’architettura moresca arabeggiante. Cupole colorate sovrastano l’edificio immerso in un giardino tropicale tra prati e palme. Attenzione ad evitare la visita durante gli orari della preghiera. Rischiate di far innervosire i fedeli.
Una visita veloce merita anche Putrajaya, definita, forse esageratamente, la città del futuro. Putrajaya, zona periferica di KL, centro amministrativo dello Stato, è ricca di stravaganti edifici governativi che si distinguono per lo stile arabeggiante. Al centro della new city, un enorme lago artificiale collegato da ponti e sul lago stesso la Putra Mosque, dove spiccano cupola e minareto.
Consiglio: proprio all’uscita della moschea Masjid Jamek, una simpatica famiglia malese prepara le bombalè, deliziose crepe-pancakes ripiene di burro di arachidi, zucchero di canna e noccioline. Assaggiate quelle grandi, e in quell’istante avrete la certezza di non aver mai mangiato nulla di più squisito.
Melania Bifaro