E-LEARNING. Il Ministro boccia gli atenei telematici, i rettori chiedono la sua testa
Un documento mirato che boccia le università telematiche italiane. Sei mesi di lavoro del Miur con la commissione interna dedicata più i pareri del Cnsu (Consiglio degli studenti) e i dossier dell’Anvur (i valutatori). Secondo il ministero dell’Istruzione le università telematiche hanno troppe cose che non vanno. Il ministro Maria Chiara Carrozza, dopo il duro lavoro delle varie commissioni spiega: «Basta alle deroghe per le telematiche. Devono avere regole certe come le università tradizionali, devono seguire criteri stringenti per l’accreditamento e il reclutamento del personale docente. Dobbiamo poter valutare, con gli stessi criteri validi per le università tradizionali, l’efficacia e l’efficienza dei corsi impartiti. Lo faremo nel prossimo piano triennale». «Le università telematiche – dice ancora il Ministro – devono aumentare il numero di docenti con contratto stabile, oggi ci sono troppi precari. Devono aumentare l’attività di ricerca, oggi piuttosto scarsa». In sostanza si dovranno adeguare agli standard altrimenti gli atenei Mooc rischiano di non essere più riconosciuti dal Miur. La risposta dei rettori delle università telematiche non si sono fatte attendere e addirittura alcuni chiedono le dimissioni del ministro Carrozza. «Non si può fare di tutta l’erba un fascio – fa sapere la rettrice dell’Università UniNettuno di Roma Maria Amata Guarito– Siamo l’unica università italiana che è stata valutata positivamente più volte e senza riserve dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario del ministero dell’Istruzione». Insomma si è aperta una faglia nel mondo delle e-learning che sta per causare un terremoto senza precedenti.
Valerio Esca