MORENA INSERVIENTE. Ha ricreato la scena del delitto di Gloss per Flò Design
New York, la grande mela. Al 40esimo piano di un grattacielo sulla 5th Avenue s’indaga sul misterioso assassinio di Lola Forbest, la nota e spietata agente pubblicitaria del fashion world e protagonista di Gloss, il giallo glam della giornalista napoletana Francesca Scognamiglio Petino diventato una graphic novel stile manga firmata da Rosa e Carlotta Crepax. A Napoli, al PAN Palazzo delle Arti Napoli, in occasione della mostra con le tavole delle gemelle Crepax, il pubblico rivivrà le atmosfere della scena del crimine tra una cascata di orchidee fucsia, una poltrona e un tavolino in materiali di recupero disegnati per Flò Design dalla designer Morena Inserviente che ci racconta del suo affascinante lavoro partendo proprio da Lola Forbest.
Come nasce il suo incontro con Gloss?
Ho conosciuto Francesca Scognamiglio Petino in Molise, sul Lago di Castel San Vincenzo. E’ nata da subito una bellissima amicizia. E’ una donna carismatica e il suo modo di interagire con la gente mi piace molto. Lei mi ha regalato una copia del suo libro che mi ha rapita sin dalle prime pagine!
E l’idea di disegnare degli elementi d’arredo ispirati a quelli che ne animano le scene?
E’ nata dall’intento di dare risalto e importanza alla scena principale del libro. E’ così che inizia il racconto di Gloss. Con il ritrovamento del corpo di Lola Forbest nel suo studio. Francesca è un vulcano di idee. E’ fantastico seguirla nei suoi progetti! E’ un ciclone, entusiasta, appassionata. Mi ha contattata e mi ha parlato della sua idea. Le ho detto subito di si e ci ho lavorato. Dopo qualche giorno le ho ho inviato un wetransfer con alcune foto per mostrarle il lavoro. Le è subito piaciuto. Mi ha detto: “Si Morena. Funziona!”.
Di che oggetti si tratta? A che cosa si è ispirata per realizzarli?
Sono due. Gli essenziali. Una poltrona e un tavolino, per i quali mi sono ispirata lasciandomi guidare da altrettanti temi essenziali: la natura e l’atmosfera glam che si respira leggendo Gloss.
Può descrivere le caratteristiche della poltrona? Vediamone lo stile, la scelta dei materiali e dei colori, le tecniche…
La poltrona è stata realizzata interamente con materiali di scarto. Sono partita da una vecchia sedia a dondolo di ferro e plastica, l’ho dissaldata e ne ho ricavato lo scheletro della seduta che è stato poi rivestito intrecciando dei rami di potatura di salice piangente del Vesuvio. La base, invece, è stata realizzata saldando un tubolare in ferro ad una base circolare. Poi ho dipinto il tutto di nero per dare alle creazioni il carattere noir del libro.
E il tavolino?
Il concetto è simile. Ho riutilizzato delle lastre di ferro cui ho dato forma circolare e l’asta centrale è stata realizzata con rami di salice.
A cosa pensa Morena Inserviente quando crea? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
Trovo stimolante partire da oggetti o materiali di scarto per creare opere di design. Secondo me la creatività e l’abilità di un designer sono proprio nel dare nuova vita a cose che pensavamo di non poter più utilizzare. E’ un modo di donare loro una nuova identità.
Qual è la condizione ottimale nel momento creativo? Preferisce agire in piena libertà o nell’ambito di un progetto di più ampio respiro?
Senz’altro in piena libertà ma restando ben salda ad alcuni punti fermi dell’eco design. Nel caso di Gloss ho ricevuto input dalla lettura. Dopo aver messo giù il telefono con Francesca, sono andata a rileggere il primo capitolo per captare l’atmosfera che poteva esserci in quel luogo che lei mi ha detto desiderava venisse riprodotto. La lettura è stata solo il punto di partenza però. Poi piena libertà alla creatività. Le ho fatto qualche domanda ma lei mi ha risposto secca: “La designer sei tu”. Ho capito che non voleva condizionarmi. Questa cosa mi è piaciuta molto e mi ha anche permesso di lavorare con tranquillità.
Quando nasce il suo interesse per il design?
Da sempre ho avuto una forte passione per arte e progettazione, entrambe si fondono nel design. Ho studiato dapprima a Sorrento, all’Istituto d’arte di Sorrento, quindi a Roma frequentando il corso di disegno industriale presso la Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni dove mi sono laureata a pieni voti, nel 2006, con specializzazione in design eco sostenibile. La mia grande sfida è lavorare con i materiali di scarto. In particolare, per me è estremamente stimolante il cartone.
E la sua collaborazione con Flò Design?
E’ un azienda con la quale collaboro da anni. Adoro il loro modo di creare rendendo artistica e non convenzionale la natura in tutte le sue forme. Progetto scenografie e talvolta complementi d’arredo per i loro eventi.
Se ne ha, chi sono i suoi maestri di riferimento?
Non ho dei veri e propri modelli di riferimento. Ammiro tutti coloro che si mettono in gioco e creano cose meravigliose. Se proprio vogliamo parlare di punti di riferimento sono particolarmente attratta dai designer di paesi in via di sviluppo, come il Brasile o l’Africa.
Con chi le piacerebbe lavorare? In staff o magari a quattro mani…
Ma con nessuno in particolare. Mi piace lavorare in gruppo sicuramente perché il confronto rende più vincente e bella un’idea. Sono i particolari che fanno la differenza. Può sembrare banale ma è così. Immagini tanti particolari uniti in una sola creatività.
Lettura, arte, musica, spettacolo. Come si nutre Morena Inserviente quando non lavora?
Ciò che davvero adoro fare quando non lavoro è andare in viaggio. Credo che sia il miglior mezzo per arricchire il proprio bagaglio culturale. Viaggiare mi apre la mente! Non sono da meno arte e musica.
Altri progetti in vista?
La mia idea per il futuro è quella di creare una serie di elementi d’arredo, ma anche accessori moda ad impatto zero. Per il momento però preferisco non parlare nei dettagli di questo progetto. Tutto work in progress…
Paola De Ciuceis